Una seduta da svolgere il 15 novembre prossimo con l’obiettivo di fare il punto sulla vicenda My Ethanol e avere elementi di novità e chiarezza sull’impianto biomasse di contrada Scunchipani.
L’intera comunità, scrivono a supporto della richiesta, ha bisogno di avere risposte certe e chiare perché ad oggi di chiaro nel progetto dell’imprenditore Moncada non c’è nulla.
Per le organizzazioni agricole e il comitato degli agricoltori, ma l’iniziativa è supportata anche dai comitati di quartiere e da tante associazioni e singoli cittadini, è nell’aula consiliare del comune di Sciacca che occorre fare il punto della situazione e stabilire le iniziative da intraprendere, che possono essere quelle di dare forza alla rappresentanza parlamentare regionale per quel percorso di verifica del progetto avviato dalle commissioni salute, territorio e ambiente e attività produttive dell’Ars e, al tempo stesso, sollecitare e sostenere il sindaco Valenti intraprendere iniziative concrete e immediate nei confronti degli enti che fin quì hanno seguito e autorizzato il progetto presentato dalla My Ethanol.
Su questo fronte una novità si registra. E’ arrivato il parere dell’Ufficio Territoriale di Agrigento, richiesto dal Libero Consorzio su espressa sollecitazione del sindaco di Sciacca, ma il risultato ancora una volta non è quello della chiarezza auspicata. Un parere che, dice e non dice, lascia diverse zone d’ombra e non entra nel merito delle autorizzazioni contestate.
Prosegue, invece, l’esame della documentazione del progetto dell’impianto di biomasse da parte dei tecnici dell’assessorato regionale al territorio e ambiente che, come ha dichiarato recentemente la parlamentare Margherita La Rocca Ruvolo, si stanno avvalendo anche della collaborazione di un chimico. Si sta facendo un lavoro accurato, ha commentato Margherita La Rocca Ruvolo respingendo l’accusa verso una politica che sulla vicenda è rimasta a guardare.
Anche le associazioni professionali agricole e il comitato spontaneo degli agricoltori della zona hanno parlato di silenzio assordante e pur condividendo le iniziative e gli approfondimenti che giustamente stanno portando avanti alla Regione, così come all’ex provincia, ritengono che sia necessaria una operazione chiarezza sul progetto e che tutti gli atti, le consulenze e i pareri vengano resi pubblici e analizzati affinché la città sia consapevole di quello che si vuole realizzare nel proprio territorio. La sede deputata a fare chiarezza e stabilire le iniziative da portare avanti è il consiglio comunale.
Intanto agricoltori, associazioni di categoria e comitati di quartiere continuano l’opera di sensibilizzazione e chiamano a raccolta anche la chiesa e le scuole di Sciacca.