a colpi di iniziative concorrenti, in perfetto stile sciacchitano, proprio come due auto da Formula 1 che corrono su un rettilineo. È, probabilmente, questo, uno dei simboli dei limiti di un territorio che, proprio sulle Terme (che non a caso sono state chiuse e abbandonate) talvolta rischia di giocarsela a rimpiattino. Con la conseguenza che chi comanda davvero se la sciala e ci lascia cuocere nel nostro brodino senza dado.
Una delle conferme giunge dalla stessa iniziativa di un tavolo tecnico che ha deciso di scrivere il bando. Bella iniziativa. Peccato, però, che nessuno gli abbia chiesto di farlo. Eppure lo si sta facendo lo stesso, ancorché senza la certezza che, dopo che il bando sarà stato scritto, qualcuno lo utilizzi. Ma se è un'iniziativa d'immagine, quella a cui stiamo assistendo, allora sì, forse ci siamo.
E d'altronde Ignazio Messina sa bene come fare quando si tratta di immagine. E c'è da complimentarsi con l'ex sindaco per essere riuscito a reclutare in questa iniziativa personalità (da Agostino Friscia a Michele Ferrara) che, politicamente, a partire dagli anni in cui il segretario di Italia dei Valori era sindaco di Sciacca, sono stati da lui piuttosto lontani. Ma l'apoteosi vera e propria, per chi non ha ancora dimenticato la storia recente di questa città, è la presenza nel tavolo per scrivere il bando per trovare il partner per la gestione delle Terme addirittura di Alfredo Ambrosetti, promotore e pronunciatore del primo sì (lo impose l'ordine alfabetico) di quella mozione di sfiducia che vent'anni fa ferì le istituzioni e probabilmente il cuore dello stesso Messina. Ma complimenti a chi riesce a rimarginare le ferite.
Che la Regione abbia gestito e stia gestendo la questione Terme con i piedi è un'opinione talmente diffusa che è difficile confutarla con elementi che non siano concreti. Ma che la città di Sciacca si stia facendo trovare ancora una volta divisa (e probabilmente per le solite ragioni politiche fatte di fughe in avanti e speculazioni che magari mirano al domani e a una nuova opportunità elettorale) anche questo non offre grossi dubbi.
Se era normale che dovesse essere un gruppo di tecnici del luogo a scrivere il bando (un altro tentativo di creare un tavolo era stato fatto a fine 2017), è vero anche che oggi (almeno in linea teorica) il rispettabile lavoro che si sta cominciando a fare potrebbe venire considerato carta straccia da un assessore Gaetano Armao, e da un governo della Regione, che se prima non risolvono il problema delle Terme di Acireale (così come Nello Musumeci sembra volere pretendere) non daranno mai il via ad alcun progetto vero di rilancio delle Terme di Sciacca. Destinate ad una danza infinita nel balletto dal titolo “Manifestazione d'interesse”. Ma tant'è: la guerra la si fa a colpi di immagini, fotografie, scrittura di bandi pubblici e incatenamenti (iniziativa che comunque i sindaci avrebbero dovuto fare, e forse non ci troveremmo a questo punto). Forse non manca molto tempo dallo scoprire se tutto sia stato fatto o meno per un tornaconto politico. Intanto però meglio farsi qualche domanda in più, magari solo allo scopo di evitare di farci trovare impreparati.