La Corte dei Conti ha bollato come negativo il bilancio 2016 chiedendo chiarimenti su diverse voci come per esempio le società partecipate, diverse operazioni finanziarie, contenziosi e rientro dei debiti. Il governo dovrà rispondere entro e non oltre il 10 luglio. E' la prima volta che i magistrati negano il via libera ad un bilancio regionale. Sul documento, firmato dai contabili, si ipotizzano presunte irregolarità. Il presidente Rosario Crocetta e l'assessore al bilancio Alessandro Baccei, ovviamente, respingono tutti i rilievi: "grazie alla nostra opera di risanamento dei conti la Sicilia ha evitato il dissesto e la bancarotta. Ci sono i soldi per tutte le coperture. Quando ci siamo insediati 5 anni fa la Regione rischiava il commissariamento, scoglio che adesso è stato superato. Abbiamo evitato il fallimento, eliminato la tabella H e 5 anni fa i forestali costavano il doppio". Per i gruppi di opposizione, invece, è la goccia che fa traboccare il vaso. Il Movimento 5 Stelle e Forza Italia hanno chiesto a Crocetta e Baccei di dimettersi, anche se ormai mancano meno di 3 mesi alla fine della scadenza naturale del mandato. Tra i principali chiarimenti richiesti dai magistrati, soprattutto il dislevello tra entrate ed uscite: nel 2016, rispetto al passato, le entrate sarebbero diminuite del 3,24% mentre le spese sarebbero aumentate. Si parla di un indebitamento complessivo da 8 miliardi di euro. Unica nota positiva, si fa per dire, la diminuzione dei dipendenti e dei dirigenti regionali che sono ancora un numero enorme, ma inferiore rispetto al 2015. La Corte dei Conti, infine, punta il dito anche sul bizzarro caso di parchi archeologici senza archeologi, figura del tutto assente, per esempio, anche presso il parco archeologico di Selinunte.