ma anche ai sindaci di Sciacca, Agrigento, Licata, Canicattì e Porto Empedocle che Cgil e Sunia oggi chiedono di non perdere questa importante opportunità. Da anni sollecita la realizzazione di nuovi alloggi, così come di corposi interventi di manutenzione su quelli esistenti. Dalla Via Acerra, alla Perriera, a contrada Ferraro per parlare solo delle case popolari di Sciacca sono state spesso denunciate le condizioni disastrose in cui versano gli alloggi. Adesso c'è un importante finanziamento, che non va sprecato. Prevede interventi di potenziamento del patrimonio pubblico esistente e di recupero di alloggi di proprietà pubblica dei comuni e ex Iacp per incrementare la disponibilità di alloggi sociali e servizi abitativi per categorie fragili per ragioni economiche e sociali”. Il decreto è gia' stato approvato ed è stata emanata la Circolare con cui si promuove la presentazione di proposte progettuali. La somma a disposizione per i 10 Istituti Case Popolari ammonta a 41 milioni e 957 mila euro le proposte devono pervenire entro 90 giorni dalla pubblicazione della circolare. Per la nostra provincia, evidenziano Massimo Raso segretario provinciale della Cgil e Floriana Bruccoleri segretario provinciale Sunia, ci sono a disposizione 5 milioni e 119 mila euro e i comuni interessati a vario titolo, chiaramente elencati nella circolare, sono: Agrigento, Sciacca, Canicattì, Licata, Porto Empedocle. E' un’occasione che non si può assolutamente perdere, dichiarano entrambi, perchè oltre al potenziamento dell’offerta abitativa per categorie fragili si tratta anche di un’opportunità di lavoro interessante. Il decreto e la circolare, in realtà, presentano aspetti anche poco chiari. E’ comunque interessante notare che i provvedimenti prevedono che gli interventi abitativi vadano collocati in un piano integrato locale con la creazione di spazi socio-educativi ricreativi e sportivi, questo significa che dovranno essere concordati interventi più ampi a supporto della funzione abitativa per migliorare la qualità del vivere e dell’abitare ma anche per riqualificare porzioni di territorio. Gli interventi dovranno riguardare immobili o terreni già nella disponibilità degli Iacp o nuove acquisizioni degli Istituti che possono anche chiedere che vengano loro affidati e concessi immobili pubblici di proprietà dei comuni. Per Cgil e Sunia si tratta di una somma che non è sufficiente a far fronte a tutte le esigenze di recupero, ammodernamento e messa in sicurezza del patrimonio immobiliare pubblico, tuttavia il rischio è che – come in altre occasioni – non si riescano nemmeno a cogliere per intero tutte le opportunità. I tempi ristretti per la presentazione dei progetti , tra l'altro, impongono una vera e propria corsa, ma al momento non si ha alcuna notizia di una iniziativa concertata tra IACP e i Comuni interessati. La CGIL SICILIA annuncia Massimo Raso chiederà all’Assessorato uno slittamento dei tempi, tuttavia auspica da subito un confronto tra Iacip,Sindaci e Organizzazioni Sindacali e degli Inquilini, per stabilire gli interventi sui quali puntare. Non sarebbe tollerabile , concludono Raso e Bruccoleri che, di fronte ad una crisi dell’edilizia senza precedenti, le Istituzioni che hanno il compito di utilizzare le risorse disponibili venissero meno al loro ruolo ed al loro dovere.