a esondare è stato il fiume Platani, posto al confine tra i territori di Ribera e di Cattolica Eraclea. Una situazione prevedibile vista l'assenza di argini. Invasi d'acqua gli agrumeti circostanti, ma danni si registrano anche ai frutteti oltre che alla già precaria viabilità rurale e alla produzione. La situazione più critica nei terreni prospicienti il corso d’acqua, in prossimità dei due ponti sulla vecchia e nuova statale 115, a circa 6-7 chilometri dalla foce. Anche il Platani, al pari di altri corsi d'acqua, è un fiume che non viene ripulito da almeno vent'anni. In assenza di arginatura, inoltre, il letto del fiume è più alto di livello dei terreni circostanti e gli agrumeti, di conseguenza, finiscono più volte sott’acqua. La piena, tra l'altro, non accenna a diminuire per le abbondanti piogge cadute sulla zona interna, quella montana. Tutto ciò continua a verificarsi puntualmente ogni anno, soprattutto in questo periodo tra autunno e inverno, senza che vengano predisposte progettualità in grado di bloccare le esondazioni e mettere al riparo migliaia di ettari di frutteto. Anche nel caso del fiume Platani, così come per il Sosio Verdura, l’intervento più urgente da realizzare sarebbe quello della pulizia del letto del fiume da detriti di ogni genere e successivamente la risagomatura degli argini. Per fortuna, resta sotto controllo la situazione del fiume Sosio-Verdura che è quello che suscita maggiori preoccupazioni. Sotto controllo anche la situazione lungo il fiume Magazzolo perché il corso d’acqua ha gli argini e le sorgenti e i torrenti a monte vengono bloccati dalla presenza della diga Castello di Bivona.