morti a seguito di incidenti stradali in provincia di Agrigento, ma non sono calati i sinistri. A rivelarlo l'ultimo report ufficiale dell'Automobile Club d'Italia, ente pubblico che si occupa del settore automobilistico nazionale. Stando ai dati, gli incidenti sono passati da 440 nel 2016 a 438 lo scorso anno, dopo un picco elevato di 471 nel 2017. Grosso modo, invece, resta quasi identico il numero di feriti: 710 nel 2016, 757 nel 2017 e 659 nel 2018. Un trend, tutto sommato, stabile che certifica come sulle nostre strade si continui a rischiare la vita su arterie, spesso, poco sicure e su cui viene effettuata scarsa manutenzione da parte degli enti preposti. I sinistri mortali - ad Agrigento e provincia – sono stati 17 nel 2016, 14 l'anno successivo e 6 nel 2018.
Nella maggior parte dei casi i conducenti avevano dai 30 ai 54 anni. Maggiormente coinvolte le automobili rispetto ai ciclomotori. L'ACI, nel report, non fa soltanto la conta di vittime, feriti ed incidenti, ma registra, inoltre, le arterie stradali ritenute più pericolose per la pubblica incolumità. Le strade più pericolose dell'Agrigentino - in base all'incidentalità registrata - sono: la statale 115, la statale 118 Corleonese Agrigentina, la 122 Agrigentina, la Tangenziale Est di Canicattì, la statale 123 di Licata, la 189 della Valle del Platani, la 188 Centro Occidentale Sicula, la statale 640 di Porto Empedocle, la 386 di Ribera, la 410 di Naro e poi la statale 624 Fondovalle Palermo-Sciacca, la 576 di Furore e la 557 di Campobello di Licata. In poche parole, nell'agrigentino, provincia senza autostrade, sarebbe meglio non guidare. Il report dell'ACI è stato reso noto alla vigilia della Giornata in ricordo delle vittime della strada che ricorre domenica prossima.
A tal riguardo, l'ANCE, Associazione nazionale dei costruttori edili, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sul tema della sicurezza stradale denominata “Picciò, accura!”, indirizzata a tutti i giovani agrigentini affinché adottino comportamenti che non mettano a rischio la loro vita né quella degli altri utenti della strada. Tra i vari testimonial, anche Carmelina Nobile, responsabile agrigentina dell'associazione dei familiari di vittime della strada.