Giorni, quelli che ci siamo lasciati dietro le spalle, durante i quali il nuovo sindaco di Sciacca è stato proclamato e si è insediato al culmine dopo il passaggio delle consegne dal suo predecessore Fabrizio Di Paola, occupandosi già di alcune emergenze che si sono verificate. L'attesa di tutti, naturalmente, è alla ufficializzazione delle deleghe assessoriali. Anche perché c'è un bilancio di previsione da approvare al più presto, per non parlare del rendiconto finanziario dello scorso anno. Le indiscrezioni delle ultime ore riferiscono una contesa dell'ultimo momento sull'attribuzione della funzione di vicesindaco. Non sarebbe del tutto scontato, infatti, che il destinatario sarà Filippo Bellanca. A rivendicare il predetto riconoscimento, infatti, nelle ultime ore sarebbe stato Paolo Mandracchia. C'è sullo sfondo un problema di equilibri e di rispetto degli accordi. Anche se, nelle ultime ore, sono aumentate le pressioni nei confronti di Bellanca a rinunciare all'assessorato e accettare la carica di presidente del Consiglio comunale. Questo chiuderebbe la questione riguardante lo scranno più alto di Sala Falcone Borsellino, inducendo ad un passo indietro perfino lo stesso Partito Democratico, che pure l'aveva invocato, destinazione Pasquale Montalbano. Bellanca avrebbe chiesto ventiquattro ore di tempo per decidere, dubbioso sul da farsi soprattutto per non dare all'esterno l'immagine di un ripensamento dannoso. Ma nella maggioranza sono in molti a ritenere che per quella carica occorra una esperienza specifica. L'interessato ce l'ha, avendo ricoperto questo ruolo già durante i tre anni della consiliatura di Vito Bono. Non è ancora detta l'ultima parola. Difficilmente, se Bellanca resterà in giunta, Sciacca Democratica rinuncerà alla vicesindacatura. In caso contrario al suo posto il gruppo di Cusumano dovrà indicare un altro assessore, e il vice sindaco potrebbe dunque andare a Paolo Mandracchia. Tutti scenari che verranno chiariti solo nelle prossime ore. Tra gli argomenti di discussione nelle ultime ore c'è anche l'orientamento dei due assessori designati eletti anche in Consiglio a non dimettersi, non subito almeno, congelando così i primi dei non eletti che ambiscono alla elezione in Consiglio. Anche questo fatto starebbe generando un po' di malcontento, soprattutto all'interno delle singole liste. Insomma: non sono giorni facili per Francesca Valenti, che dal canto suo vorrebbe solo chiudere al più presto questa partita, pensando solo ad amministrare, come è facilmente immaginabile. Sicuramente questo fine settimana sarà decisivo per trovare l'intesa necessaria. Così da lunedì si potrà iniziare a lavorare con chiarezza d'idee e anche d'intenti.