come, alla Regione siciliana, politica e uffici non abbiano la benché minima idea di come risolvere la questione della privatizzazione, e che questo fatto rischia di rendere perfino inutile il dibattito locale incentrato sulla contrapposizione tra "avvisi pubblici per manifestazioni d'interesse" e "bandi". Insomma: tutto rischia di essere perfettamente inutile. Sullo sfondo: il problema di una liquidazione della Spa (procedura tuttora nelle mani di Carlo Turriciano) che, stando a quanto hanno rivelato oggi quelli del Comitato, non sarebbe nemmeno legittimata da una norma, e che dunque potrebbe addirittura costringere lo stesso Governo a ritornare sui propri passi. Più che problematica appare anche la questione delle stufe vaporose, al centro di grossi dubbi sulla loro stessa natura (non si capisce se si tratti di "beni demaniali" ovvero "patrimoniali"). Condizione, questa, che, se fosse confermata, ribadirebbe soltanto quanto si sospettava da tempo, ossia che a Palermo non sono nemmeno in grado di risolvere la questione termale. Conferenza stampa giunta dopo l'incontro della settimana scorsa a Palermo, in Commissione Sanità, quando l'assessore all'Economia Armao aveva assunto impegni specifici, negando che il destino delle Terme di Sciacca fosse subordinato a quello delle Terme di Acireale.