E’ l’ultima iniziativa del Comitato Civico Patrimonio Termale finalizzata a sollecitare l’istituzione di un “gruppo di lavoro tecnico”, composto da dirigenti e tecnici della Regione e del comune di Sciacca e da un proprio rappresentante. L’obiettivo è quello di lavorare in modo coeso, sinergico e continuativo, scrivono gli esponenti del Comitato Civico, sulla soluzione di tutti i residui ostacoli che impediscono la valorizzazione del patrimonio termale di Sciacca. Ci si riferisce alla esclusione delle stufe di San Calogero e bacino dall’avviso pubblico che la Regione ha predisposto, così come alla problematica del centro di accumulo acque, a quella della mancanza di fognature degli alberghi sul Monte Kronio, alla stessa legittimità dell’atto di acquisizione delle piscine Molinelli da parte della Regione messa in discussione dal dipartimento finanze dell’assessorato regionale guidato da Armao.
Questioni che, ad opinione del Comitato, non avrebbero fondamento , ma per le quali manifesta il timore che si possa rimanere ulteriormente impantanati.
E’ per questa ragione che si ritiene fondamentale un coinvolgimento da parte della Regione in tutto il processo che si intende portare avanti. Non è stato così, fino ad oggi e l’esempio ultimo è il mancato coinvolgimento del Comune di Sciacca nel lavoro di predisposizione dell’avviso di manifestazione di interesse in corso di pubblicazione.
Anche sul futuro bando il Comitato Patrimonio Termale continua ad essere convinto della necessità di avvalersi di un advisor non solo per i contenuti, ma anche per poter meglio veicolarlo sui mercati internazionali, rispetto alle possibilità della Regione.
In tutto ciò, il comitato si distingue nettamente dall’associazione OraBasta che non solo non ritiene necessario ricorrere ad un esperto esterno, ma si è di fatto sostituita alla stessa Regione elaborato una bozza di bando di affidamento a privati che include tutti i beni termali anche quelli per i quali sussistono diversi ostacoli tecnico-burocratici, e intende nelle prossime settimane, dopo averlo condiviso con la città, metterlo a disposizione dell’assessore Armao.
Comitati e associazioni che mostrano grande attivismo, persino punti di vista contrapposti seppur con l’obiettivo comune della riapertura delle Terme, mentre in tutto ciò la Regione va avanti per la propria strada, o rimane ferma, limitandosi a coinvolgere ma solo in parte l’amministrazione comunale.
Intanto il Comitato Patrimonio Termale ha concluso la lettera invitando l’assessore Armao alla giornata di mobilitazione che il 6 marzo prossimo avrà come slogan “siamo a cinque anni di chiusura”. Una provocazione nell’auspicio che entro quella data le novità siano finalmente positive? Certamente. Come è certo che a marzo 2020 le Terme di Sciacca saranno ancora chiuse.