favore dell'Assemblea Territoriale Idrica. Il TAR, infatti, ha rigettato il ricorso di Girgenti Acque relativo all'approvazione delle tariffe per il periodo 2016 – 2019.
Secondo Girgenti Acque, quelle tariffe sarebbero stato illegittime per vari motivi: per l’illegittimità della riduzione dei costi e, in particolar modo, dei costi per il personale; per la riduzione della quota del Fondo Nuovi Investimenti da inserire in tariffa; e per il mancato riconoscimento in tariffa dei maggiori costi per morosità.
Il TAR, invece, ha ritenuto il ricorso infondato e lo ha respinto, condannando Girgenti Acque anche a pagare le spese legali, liquidate in favore dell’ATI di Agrigento, per un valore di 4 mila euro.
Secondo il Tribunale di Giustizia Amministrativa, quindi, le decisione dell'ATI erano assolutamente legittime.
L’ATI, infatti, aveva deliberato di ridurre del 50% il maggior costo sostenuto da Girgenti Acque per il personale, tenendo conto della situazione di accertata inefficienza, evitando perciò che una gestione inefficiente potesse gravare sull’utenza. Relativamente alla decurtazione del Fondo Nuovi Investimenti, il TAR ha sentenziato che la decurtazione operata si traduce nella rinuncia a parte degli investimenti, al fine di contenere aumenti tariffari che possono risultare socialmente poco sostenibili stante anche le numerose criticità del servizio essenziale riscontrate.
Infine, per quanto concerne la riduzione del costo di morosità inserito in tariffa il Giudice ha riconosciuto la legittimità del deliberato, osservando che “la morosità dell’utenza rientra ordinariamente fra il rischio di impresa dell’operatore” con il rischio concreto che il “recupero del credito si ponga a carico degli utenti virtuosi”.
Dopo l'addio ufficiale a Girgenti Acque, insomma, voluto dall'ATI presieduto dal sindaco di Sciacca Francesca Valenti, si attende soltanto di conoscere quale sarà il nuovo gestore pubblico dell'acqua, in forma consortile, decisione presa dall'assemblea all'unanimità lo scorso settembre.