il capo politico e ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Circa duecento persone hanno riempito la Sala degli Archi per applaudire il lungo comizio del leader pentastellato, che sta attraversando un momento particolarmente difficile, dopo che il quesito da lui promosso per non partecipare alle prossime elezioni regionali in Calabria ed Emilia Romagna è stato bocciato dalla Piattaforma Rousseau. Di Maio ha fatto finta di niente, anche se sul calo di consensi ai grillini ha ammesso che quando il Movimento è arrivato al governo (prima con Salvini, oggi con Zingaretti) i suoi ministri si sono chiusi nelle stanze perché volevano fare tutto il possibile e il prima possibile. “Ma mi sono accorto – ha detto Di Maio - che mentre, in buona fede, facevamo questo, perdevamo sempre più il contatto con la gente".
Tour in Sicilia per parlare degli impegni del governo in favore della Regione, a partire dal provvedimento per finanziare i comuni recentemente alluvionati. Poi Di Maio ha detto: “Qualcuno dimentica che noi governiamo appena da 18 mesi”. Ancora, Di Maio ha parlato delle potenzialità economiche della Sicilia, al centro del Mediterraneo, per gli scambi commerciali, soprattutto con la Cina. Le divisioni non aiutano, ha poi detto il ministro riferendosi alle aziende siciliane. Divisioni che non aiutano, e lo sa bene Di Maio che al momento pare decisamente sotto processo in un Movimento nel quale sembrano in aumento quelli che non lo considerano più adeguato a dirigerlo.