nell'ambito della rottura tra il gruppo politico che si intesta all'ex senatore Nuccio Cusumano e il sindaco. Una situazione che, dopo le dichiarazioni di sabato scorso di Francesca Valenti, la quale ha detto “no” a quelli che ha definito “diktat ed ultimatum” (chiaro il riferimento alla richiesta dei cusumaniani di nominare subito Gianluca Guardino al posto del dimissionario Calogero Segreto), nelle ultime ore ha registrato un momento di stallo.
Quelli di Italia Viva dal canto loro si riuniscono stasera al Convento del Giglio per fare il punto della situazione. Avevano annunciato anche una conferenza stampa, che però è stata poi rinviata a data da destinarsi, forse in attesa di qualche altra possibile novità che, dopo gli ultimi sbilanciamenti, appare lontana. “Noi – dice Giuseppe Ambrogio, capogruppo di Italia Viva - abbiamo preso atto dell'atteggiamento assunto dal sindaco, andiamo avanti nella nostra attività politica in Consiglio comunale, non intendiamo passare all'opposizione, anche se mi sembra chiaro come, in ogni caso, le cose siano cambiate”. Ambrogio al momento preferisce smentire ogni ipotesi riguardante la possibile promozione immediata di una mozione di sfiducia, ma è di tutta evidenza, soprattutto se, come dice lui, “le cose sono cambiate”, che per la Valenti i numeri in consiglio (che già non c'erano più) sono destinati ad assottigliarsi ulteriormente. A meno che non si pensi ad un improbabile appoggio esterno di lunga durata da parte dei tre consiglieri che fanno riferimento a Cusumano.
Rimane in piedi il problema più urgente, quello di una squadra assessoriale che adesso manca non di uno ma di due pezzi, e su deleghe particolarmente delicate, dai rifiuti ai lavori pubblici. Ricomporre il mosaico politico sarà un'operazione complicata. Difficile peraltro immaginare che un ruolo di garante in questa vicenda possa ricoprirlo uno come il deputato regionale del PD Michele Catanzaro, che anche stavolta sta agendo sottotraccia, e a cui probabilmente Nuccio Cusumano attribuisce addirittura anche la responsabilità in ordine al gran rifiuto opposto dalla Valenti alla nomina di Guardino. Sabato scorso intanto Calogero Segreto ha fatto sapere che le sue dimissioni risalgono a lunedì della scorsa settimana, e che solo su richiesta della Valenti (che si trovava fuori sede) sono state formalizzate venerdì.
Le opposizioni nel frattempo preferiscono la linea del silenzio. Nessuno interviene per commentare quanto sta accadendo, nel segno di quel tatticismo talvolta esasperato nel quale si inseriscono mosse e contromosse. Come già ipotizzato dal nostro Telegiornale, e sulla base delle dichiarazioni del sindaco ad un'apertura a chi ci sta (non escludendo che “a starci” possano essere anche componenti politiche tuttora avversarie), potrebbe essere in campo il tentativo di dare vita ad una fase politica nuova, anche se non sembra immaginabile un soccorso da parte di chi ha più volte evidenziato il logorio impetuoso di una maggioranza che, di fatto, potrebbe anche essere andata a sbattere.