Una seduta ad alta tensione, con le opposizioni pronte a bocciare il documento, ma non a spegnere le speranze dei precari. E così dopo un tira e molla di oltre dodici ore e impegni più o meno chiari di svolta politica da parte del sindaco, le opposizioni avevano capitolato, consentendo con chi si è strategicamente allontanato e chi è rimasto in aula, l’approvazione del bilancio. Non solo gli impegni politici, le opposizioni avevano espressamente chiesto e ottenuto dall’amministrazione la garanzia di una integrazione oraria per i precari. Impegno che oggi i consiglieri di centrodestra e Cinzia Deliberto ricordano alla giunta Valenti che, nel frattempo ha proceduto alla stabilizzazione dei settanta lavoratori, ma non all’integrazione oraria, dai 17-18 a 21 ore settimanali. Sulla vicenda hanno presentato una interrogazione per capire come mai ancora ad oggi non c’è neanche traccia di questa integrazione e quali sono le motivazioni per le quali ancora non sono stati posti in essere gli atti per addivenire ad una soluzione del problema. La permanenza a 18 ore , concludono, potrebbe creare disagi economici e sociali ai lavoratori stabilizzati che difficilmente possono andare avanti con questa riduzione corposa della retribuzione. Una situazione che, se dovesse persistere, potrebbe ricacciare gli stessi lavoratori in un nuovo precariato.