Sono state queste le parole pronunciate da Nello Musumeci in persona e affidate ad un lancio pubblicato nelle scorse ore dall'agenzia di stampa ANSA.
Il presidente della Regione esce dunque allo scoperto, rilanciando il termalismo come politica di sviluppo regionale. Lo ha fatto, non a caso, nelle stesse ore in cui (a quanto pare) si starebbe sbloccando anche la questione delle Terme di Acireale, inserite però (a differenza di quelle di Sciacca, dove la società è solo in liquidazione) in una procedura fallimentare davanti al Tribunale.
Musumeci parla del bando esplorativo per gli operatori del settore turistico che possono diventare destinatari della successiva procedura di affidamento in concessione delle Terme di Sciacca attraverso un progetto di attività turistico-termale e che si impegnino ad assolvere a tutti gli oneri di regolarizzazione e ristrutturazione dei beni interamente a proprio carico, entro il primo triennio dalla data di aggiudicazione. Si è stimato che la durata della concessione dovrà essere in misura massima di trentotto anni, allo scadere dei quali si procederà a una nuova gara di evidenza pubblica. Il complesso potrebbe essere concesso in gestione a titolo gratuito per i primi tre anni nell'ipotesi di investimento per l'avvio della gestione.
Nelle ultime ore si parla con insistenza dell'ipotesi, che se confermata sarebbe di straordinaria importanza, che anche il complesso delle stufe di San Calogero entri a far parte del patrimonio da sottoporre a manifestazione d'interesse, attraverso l'0rmai celebre “addendum” all'avviso già presentato. Pare che manchi poco in tal senso, e che l'assessore all'Economia Armao abbia già chiesto una relazione al commissario liquidatore della Spa Carlo Turriciano. Che, però, pare abbia l'esigenza di monetizzare questa operazione per pagare i debiti. Come dire che la Regione continua a pagare se stessa. Ma intanto il Comitato Civico Patrimonio Termale ha presentato richiesta urgente al sindaco Valenti e all'assessore Caracappa affinché ci sia la massima vigilanza affinché l’Assessorato all’Economia e la Liquidazione delle Terme di Sciacca SpA procedano all’immediato inserimento delle stufe nell'avviso, senza quelle che vengono definite “pericolose perdite di tempo”, considerato che l’Avviso pubblico esplorativo scade già il 7 dicembre. Scadenza in effetti troppo ravvicinata, che fa dire al comitato civico che è necessario informare la cittadinanza sulle scelte compiute. Una questione, quella delle Terme, su cui i riflettori sono opportunamente accesi, anche se rimane difficile, realisticamente, immaginare una autentica possibile svolta. Però la comunità non può permettersi di apparire diffidente. Si sa soltanto che attorno alle Terme gli stessi uffici della Regione in realtà continuano a cincischiare, a manifestare dubbi e perplessità anche in linea tecnica e giuridica, così come svelato dal Comitato Civico patrimonio termale, e questo non lascia presagire nulla di buono. Rimane sullo sfondo la necessità che la città sia unita e vigile, anche attraverso un'azione unificatrice con il comitato #OraBasta.