Dal mattone selvaggio, al sistema della gestione dei rifiuti, agli incendi, riusciamo ad essere sempre disonorevolmente menzionati. E’ un trend che, purtroppo, non cambia nel tempo perchè la Sicilia, ormai da anni, non è più governata: non esiste, infatti, il controllo sul territorio”. A sostenerlo Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, che giusto ieri ha presentato alla Camera dei Deputati l'annuale dossier sulle ecomafie. Una fotografia a luci ed ombre, più in bianco e nero che a colori. 3.084 illeciti ambientali che pongono la Sicilia al secondo posto, superata dalla Campania e seguita dalla Puglia. Tra tutte le città italiane, poi, Palermo si piazza al quinto posto, con 811 reati accertati. In particolare, per quanto riguarda l'abusivismo edilizio – continua Zanna – la Sicilia, assieme alla Puglia, contra oltre 700 manufatti per chilometro quadrato lungo le coste. Un primato, quello degli “ecomostri” – dichiara il presidente regionale di Legambiente – che non cambia negli anni perchè non esiste un adeguato controllo sul territorio. Questo dipende – come spiega Zanna - dai numerosi tentativi di sanatoria proposti da deputati dell’ Ars, che, sebbene non vengano approvati, legittimano tanti a reiterare abusi e illegalità ”. In generale, dal dossier di Legambiente emerge che nelle quattro regioni del mezzogiorno a “tradizionale insediamento mafioso” il tasso di illegalità legato all'ambiente è in leggera diminuzione: si è passati dal 48% del 2015 al 44% dello scorso anno; ciò non toglie che il numero rimanga ugualmente significativo. Nel dettaglio, a la Sicilia resta, invece, stabile al 12,2 % di reati mafiosi ai danni dell'ambiente, con 2.408 denunce, 15 arresti e 591 sequestri. Continua ad essere critica, poi, la situazione rifiuti, dove l'Isola si attesta al quinto posto per infrazioni accertate, ben 412, di cui 8 ad Agrigento. Quello che più caratterizza la Sicilia, però, sul fronte degli illeciti, sono gli incendi dolosi. Terra bruciata ovunque, in tutte le province. D'estate sono all'ordine del giorno gli interventi per Vigili del Fuoco e Forestale, anche per vaste aree. La Sicilia si attesta al terzo posto in Italia, superata solo da Calabria e Campania, con ben 735 infrazioni, vale a dire il 15.9 % sul totale nazionale. Numeri che, purtroppo, dato che la storia si ripete, tra luglio e agosto sono destinati ad aumentare.