Sono più di 250 milioni i soldi spesi in provincia di Agrigento per il gioco d'azzardo. In particolare, nel primo semestre 2018 la somma di 150.147.056 euro è stata spesa nel gioco fisico e 109.720.654 euro nel gioco online. Una tendenza in aumento rispetto al 2017.
Una dipendenza difficile da combattere da soli, perché spesso non si è consapevoli di essere entrati in un vortice dal quale non si riesce più ad uscire. Per ultimo il caso di due giorni fa di un 32enne agrigentino che ha lasciato chiuso in auto un bambino di 7 anni, figlio della compagna, per andare a giocare indisturbato al Bingo. Uomo denunciato alla Procura della Repubblica di Agrigento per abbandono di minore.
E questo, purtroppo, come dicevamo, è solo l’ultimo esempio. La ludopatia è entrata a tutti gli effetti a far parte delle dipendenze più pericolose e dilaganti degli ultimi anni, sotto il nome di “G.A.P”, gioco d’azzardo patologico. Parliamo di ogni tipo di scommessa, dai gratta e vinci, al bingo fino alle slot machine, ma anche giochi on-line, dal poker ai più disparati “games”.
Per provare frenare il fenomeno, sono stati incrementati gli incontri organizzati da enti, associazioni, forze dell’ordine, rinvolte in particolare ai giovani. Al Giornale di Sicilia di oggi è il responsabile del Sert di Ribera, Paolo Falco, a lanciare un nuovo allarme.
“Partecipo spesso agli incontri che vengono organizzati sul territorio – ha dichiarato Falco - ed ogni volta mi rendo conto di come il fenomeno della ludopatia sia diffuso e che non risparmia le famiglie. È un vero dramma. A noi si rivolgono mogli che si ritrovano con i mariti che dilapidano stipendi dietro alle slot machine. Mariti che si accorgono che le proprie mogli passano diverse ore nelle tabaccherie a comprare gratta e vinci. Uomini, donne di ogni età e ceto sociale. In 4 anni, una signora ha speso una fortuna in gratta e vinci, slot machine, scommesse varie. Circa 90 mila euro. Che fare? Non è facile convincere il giocatore che si tratta di una "dipendenza" che va curata con le apposite strutture - conclude il dottor Falco - quindi iniziamo con i colloqui, in maniera graduale”.
Coinvolti in questa piaga anche i giovani, che prediligono, invece, i giochi on-line. Anche questo tipo di dipendenza non va preso alla leggera. Aprire gli occhi e rendersi conto di essere diventati “schiavi del vizio” può salvare non solo la propria vita ed il proprio patrimonio, anche evitare di rendere la vita impossibile ai propri familiari.