a partecipare al bando per finanziamenti ai teatri siciliani. Lo evidenzia il deputato regionale Michele Catanzaro, che in una lettera aperta al presidente della Regione Nello Musumeci lo accusa di assoluta assenza di visione strategica e di futuro del suo governo nei riguardi di una infrastruttura che, per il territorio, è molto più di un teatro, ma addirittura un simbolo del decadentismo di un passato parolaio.
Musumeci – annota Catanzaro - è venuto a Sciacca a lanciare l'ennesimo proclama sull'imminente riapertura del nostro teatro (senza specificare quando e come riaprirà), ma non ha speso mezza parola sull'adozione di misure e politiche capaci di supportare la funzione artistica e, per l'appunto, culturale di questo spazio.
Il presidente – aggiunge Catanzaro - parla come se questo teatro non fosse regionale, ne parla come se fosse affare di altri, mentre invece è un patrimonio della regione siciliana, mortificato da anni di indifferenza e di inefficienza, politica e burocratica, che lei – dice il parlamentare saccense rivolgendosi al governatore - dimostra di non essere in grado di scalfire.
Per Catanzaro Musumeci aveva detto che sarebbe stato il presidente di tutti; eppure, a Sciacca, i suoi amici di cordata fanno di tutto per sconfessare le sue nobili intenzioni, non perdendo occasione per trasformare ogni vicenda in momento di scontro o di sterile contrapposizione, utilizzando ogni argomento come pretesto per attaccare il sindaco; in questo caso ben sapendo che la responsabilità della mancata partecipazione del teatro Samonà al bando è da attribuirsi esclusivamente a chi, nello scrivere il bando,ha categoricamente escluso la possibilità che a partecipare allo stesso fossero soggetti che non detenessero il titolo di proprietà del teatro.
Viene fuori come Musumeci non conosca Sciacca ed i saccensi.
“Siamo accoglienti ma non siamo fessi, non ci piace essere presi in giro”, dice Catanzaro. Che invita il presidente della Regione a far seguire i fatti alle parole che ha pronunciato.