per la realizzazione di un residence turistico situato tra San Giorgio e Macauda. Un piano, elaborato dallo studio di progettazione dell'architetto saccense Michele Ferrara, per il quale occorre una riadozione da parte del Consiglio comunale. Riadozione che definire urgente è poco da parte del Consiglio comunale di Sciacca. Sul punto infatti incombe la scadenza dell'11 dicembre. L'ordine del giorno dei lavori della prossima seduta consiliare in effetti ne prevede regolarmente l'esame. Il Consiglio è convocato per lunedì 9 dicembre. È la stessa assise nel corso della quale ci dovrebbe essere anche l'atteso dibattito politico. Ma se il piano di lottizzazione della Corallo Costruzioni Srl non viene prima varato dalla Commissione competente, Sala Falcone-Borsellino non potrà a sua volta esaminarlo.
Il rischio concreto e inaccettabile è che si perda un investimento da almeno 20 milioni di euro, con oltre 550mila euro di oneri di urbanizzazione che il comune di Sciacca (che finanziariamente non naviga certo in buone acque) rischia di non incassare. Per non parlare dell'impossibilità di reclutare una forza lavoro considerevole, un lusso che in un momento economico come quello che stiamo attraversando Sciacca non può certamente permettersi.
A rendere questa vicenda quasi kafkiana è il fatto che questo piano di lottizzazione è stato presentato non certo ieri, bensì il 12 dicembre del 2018. C'è voluto un anno, dunque, prima che si potesse essere in condizione di poterlo riapprovare, a dimostrazione di come sia difficile oggi fare impresa con gli enti locali. E si è arrivati all'ultimo giorno, come accade spesso, con l'acqua alla gola. In più, da oltre dieci giorni la Commissione Urbanistica e Lavori Pubblici non riesce più a riunirsi (e a questo punto non si capisce quale sia il motivo) per esaminare e approvare questo punto. Su questo progetto è piombata l'attenzione di una società sarda, partner di quella palermitana (la Libertà Immobiliare Srl) che negli anni scorsi aveva acquistato dalla vendita esecutiva presso il Tribunale di Sciacca il complesso di Torre Macauda. C'è già un preliminare di cessione dalla Corallo a questa società. Preliminare di cessione che, però, se il piano di lottizzazione non verrà approvato, non potrà essere definitivamente formalizzato. Stando a quanto si apprende, attraverso la realizzazione di questo investimento, la nuova futura Torre Macauda potrà configurarsi con un'area turistica attrezzata allargata rispetto all'attuale condizione, con un accesso al mare che il progetto della Corallo Costruzioni Srl garantisce regolarmente, mentre invece, come si sa, il vecchio accesso è stato interdetto da anni per salvaguardare la pubblica incolumità a seguito dei fenomeni erosivi che hanno riguardato questa zona.
Un progetto, quello che chiede alla Commissione Urbanistica tempi ormai improcastinabili (per esempio potrebbe farlo entro lunedì) per essere approvato. Si prevede la costruzione di almeno 120 unità immobiliari, o villette, con piscine, negozi e tutto quello che correda un'area turistico ricettiva che permetterebbe a Sciacca di accrescere ulteriormente la propria qualificazione di città turistica. Un modo, dunque, per sostenere l'uscita dalla eterna vocazione nella quale la città evidentemente, secondo qualcuno, preferirebbe continuare a crogiolarsi.