Telecamere richieste dall'opposizione, i cui esponenti (Centrodestra, Mizzica e Movimento 5 Stelle) hanno deciso di partecipare alla copertura dei costi di produzione. Non si sa ancora se anche i consiglieri di maggioranza parteciperanno. Come si sa il Comune non è in grado di dare visibilità alle sedute consiliari, e allora anche stavolta, soprattutto per il significato politico dell'assise odierna, sono stati gli stessi eletti a rivolgersi alle emittenti televisive. Che, per inciso, accettano una riduzione del prezzo per la fornitura di un servizio complesso, non sottraendosi evidentemente dal dare un contributo diretto alle ragioni della trasparenza.
I temi al centro della discussione in programma stasera, dopo l'inserimento del punto all'ordine del giorno risalente alle settimane scorse, hanno subito continue variazioni. La richiesta di dibattito politico in aula era stata fatta dal Centrodestra quando ancora sul tappeto c'era solo la vicenda della “nuova fase” che Francesca Valenti aveva aperto nel corso della seduta consiliare utile ad approvare i punti finanziari e a dare il lasciapassare necessario alla stabilizzazione dei lavoratori precari. Nuova fase che è stata prima “congelata”, soprattutto dopo che le opposizioni avevano declinato gli inviti a nuove riunioni convocate dal sindaco, prediligendo dirottare ogni confronto alla prima seduta consiliare utile.
Poi, però, come detto, le cose sono cambiate, per non dire precipitate. E così, nel corso di settimane a dir poco convulse, l'insoddisfazione latente di una parte considerevole della coalizione governo si è trasformata in plateale uscita di scena dalla giunta. Prima ci sono state le dimissioni di Calogero Segreto, poi la pretesa dei Cusumaniani che l'architetto venisse sostituito con Gianluca Guardino, ancora il no di metodo opposto dal sindaco a questa richiesta, successivamente le dimissioni di Brunetto e, infine, la nomina di Roberto Lo Cicero.
Tanta carne al fuoco, dunque, forse troppa. E questo anche se sulla stessa vicenda Brunetto (che ha lasciato per spirito di partito) pare essersi aperto un caso. L'assessore infatti si era dimesso con una pec, ma le sue dimissioni non sarebbero state validate dalla segreteria generale perché non firmate, come era indispensabile. Poi c'è stata la rincorsa ai ripari, anche se sulla effettiva legittimità della nuova delibera di nomina di Lo Cicero l'opposizione nutrirebbe qualche dubbio di natura tecnica. Se ne saprà di più questa sera.
Un dibattito politico che, dunque, se partirà dal caso Cusumano, non potrà certo non tenere in considerazione i recenti accadimenti, quelli che hanno condito ulteriormente il già ricco piatto di argomenti, tra i quali si inseriscono a pieno titolo anche le recenti critiche firmate da Paolo Mandracchia, che in un'intervista ha annunciato che sarebbero maturi i tempi per una sua uscita di scena dalla maggioranza, o da quello che ne rimane, visto che i numeri in aula (anche se Italia Viva continua a dire che non intende lasciare la coalizione) sembrano ormai ridotti al lumicino.
C'è attesa, sempre stasera, per il possibile esame del progetto turistico da 20 milioni di euro nella zona compresa tra San Giorgio e Macauda a cura dell'impresa Corallo Costruzioni. Un progetto su cui è in atto una trattativa importante, per il suo transito proprio alla nuova società proprietaria di Torre Macauda, interessata alla costruzione delle 120 unità immobiliari previste. Se entro l'11 dicembre il progetto non viene approvato in Consiglio la trattativa in questione salta. Un progetto presentato lo scorso anno, ci sono voluti dodici mesi prima che approdasse in Commissione Urbanistica e Lavori Pubblici per l'esame e il parere necessario. Ma tant'è, e la città non può permettersi di perdere un investimento di tale importanza.