ci permettiamo di invitarvi tutti ad un’ulteriore riflessione per venire incontro ad una richiesta espressa da tutta la Cittadinanza di Sciacca e di cui questa Amministrazione si è fatta interprete con la lettera del 2 dicembre 2019”.
È sicuramente questo uno dei passaggi più significativi della lettera firmata da Francesca Valenti e Gisella Mondino indirizzata al Circolo Didattico Giovanni XXIII, diretto dalla dottoressa Gabriella Scaturro. Per l'amministrazione comunale di Sciacca si fa fatica a comprendere, anche da un punto di vista giuridico-amministrativo, le motivazioni addotte nel rigettare la richiesta di intitolazione a Carola Benedetta Catanzaro dell’edificio di Via Catusi, quello che accoglie gli alunni della scuola primaria Giovanni XXIII e della scuola dell’infanzia ‘Mazzini-De Gasperi’.
“Il sorriso e l’intelligenza della piccola Carola – osservano il sindaco e l'assessore alla pubblica istruzione - la generosità e l’altruismo della sua famiglia testimoniano in modo esemplare la forza di una speranza di vita e di luce che non può arrendersi di fronte a quello che è stato definito dal Consiglio di Circolo e dal Collegio dei docenti “un procedimento lungo e tortuoso”, né – continuano Francesca Valenti e Gisella Mondino - ad opinabili rituali pareri di altri Organi Istituzionali, né ancora a inesistenti rischi di desantificazione di Papa Giovanni XXIII, la cui santità – proseguono - ha radici così salde, profonde e universalmente condivise da non rischiare di essere messa in discussione dall’intitolazione a Carola del vostro Istituto”.
Per Francesca Valenti e Gisella Mondino, se il “Papa Buono”, che accarezzava i bambini ed asciugava le lacrime agli intimi dolori dell’uomo, potesse comunicare con noi, troverebbe le parole giuste per fugare ogni esitazione del Consiglio di Circolo e del Collegio dei docenti e – osservano sindaco e vice sindaco - “accendere nel Circolo della piccola Carola un simbolico bagliore, ad eternare questa sofferta e nobile espressione di profondi valori umani, che può stimolare in noi tutti ‘possibilità immense di bene’.” Amministratrici le quali dunque fanno ricorso alla citazione proprio delle parole dello stesso Papa Giovanni: “in questa'epoca percorsa e penetrata da errori radicali, straziata e sconvolta da disordini profondi”.
Una vicenda che, se possiamo permetterci di esprimere la nostra opinione, fa venire fuori come, su questa questione, siano state percorse due strade distinte e separate quando, sin dal primo momento, forse, una condivisione preventiva tra amministrazione e direzione scolastica sarebbe stata più conducente e produttiva per l'obiettivo finale.