sia quelli destinati all'indifferenziato sia quelli in cui conferire umido, carta, plastica, vetro e lattine. Le conseguenze sono palesi: da un lato qualcuno, sbagliando, si sente in diritto di gettare tutto per terra sporcando gli spazi pubblici; dall'altro, i più volenterosi, sono costretti a percorrere parecchi metri prima di riuscire a trovare ed a conferire i rifiuti negli appositi contenitori. Dalla via Bagnoli, i cassonetti più vicini si trovano in via Pompei. Per raggiungerli, i residenti sono costretti a prendere le automobili per evitare di percorrere a piedi il pericoloso e stretto ponticello. Una situazione paradossale. "Nella zona – ci dicono i residenti – da quando lo scorso maggio è entrato in vigore il Piano ARO, sono stati eliminati i due cassonetti generici che fino a poco tempo fa erano presenti, ma al tempo stesso non è stata promossa la raccolta porta a porta dei rifiuti. Perché togliere i tradizionali cassonetti in assenza di valide alternative? Avevamo chiesto il potenziamento dei contenitori, aggiungendo quelli per la differenziata e, invece, hanno eliminato anche quelli che già erano presenti". Per i residenti appare difficoltoso, quindi, portare avanti la raccolta differenziata dei rifiuti: "Se vogliono che da queste parti facciamo la raccolta differenziata, servono i cassonetti preposti per l'umido, per la carta, per il vetro e per la plastica, altrimenti tutto questo non ha senso". I residenti di via Bagnoli, alla Seniazza, chiedono dunque il ripristino dei cassonetti per l'indifferenziato, onde evitare di raggiungere quelli di via Pompei, e di collocare anche quelli destinati alla raccolta differenziata dei rifiuti, per eliminare tutti i disagi.