di un Ufficio o di un sito archeologico senza il necessario confronto con le parti sociali”. È questa solo una parte del contenuto di una nota firmata dai responsabili sindacali di Cgil, Sadirs e Uil Francesco Schillaci, Giovanni Coco e Alfonso Bonaccolta. Sullo sfondo: l'imminente chiusura dell'antiquarium di San Calogero. Notizia che i sindacalisti dichiarano, stigmatizzando questo fatto, di avere appreso dalla “stampa”. Hanno letto sui giornali, dunque, che il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in occasione della visita del 2 dicembre scorso presso gli Uffici della Provincia di Agrigento, avrebbe (unilateralmente) disposto la chiusura del sito “Antiquarium” di Sciacca Monte Kronio.
In una nota congiunta indirizzata al dirigente del parco archeologico e al dirigente generale di Beni Culturali, i sindacalisti diffidano dunque la Regione dal disporre l’ipotizzata “chiusura” senza una preventiva contrattazione con le parti sociali, restando di tutta evidenza, che a prescindere dalle tutele di legge dovute al personale che attualmente qui opera (in termini di ricollocazione in siti e/o uffici anche di altri rami dell’Amministrazione), che “chiudere” totalmente l’ANTIQUARIUM di SCIACCA equivarrebbe ad una “sconfitta” dell’offerta culturale della Sicilia.
Cgil, Sadirs e Uil ritengono tuttavia al tempo stesso possibile prevedere soluzioni alternative come anche il ridimensionamento del personale e la “fruizione” a prenotazione. Scenario, quest'ultimo, oggetto di forte contestazione da parte del Comitato Civico Patrimonio Termnale, a giudizio del quale, in funzione di quello che viene definito “rilevante interesse turistico, culturale, scientifico e artistico dell’Antiquarium”, anche solo ipotizzare un'apertura su prenotazione dell’Antiquarium (che poi è proprio quello che la Regione vorrebbe) fa solo il gioco di chi era poco interessato al piccolo museo del Monte Kronio, e potrebbe costituire la premessa di una capitolazione rispetto a chi ha esigenze e interessi che ben poco hanno da spartire con il bene della città di Sciacca e con il suo auspicabile sviluppo turistico e termale.
Noi e Italia Nostra – dicono quelli del Comitato – vogliamo che l’Antiquarium di San Calogero venga maggiormente valorizzato e non certo ridimensionato, e che quindi rimanga sempre aperto, dodici mesi su dodici, sette giorni su sette. Per questo il Comitato si dice pronto ad adottare ogni tipo di resistenza civica contro l’eventuale tentativo di voler ulteriormente espropriare le risorse turistiche della città di Sciacca.
Intanto prosegue anche online la raccolta di firme promossa dal Comitato Civico Patrimonio Termale e da Italia Nostra. Sono già 600 le firme raccolte. È possibile firmare anche dipersona presso l’Ufficio Turistico del Comune in corso Vittorio Emanuele, a conferma che Comitato Civico e Amministrazione comunale si battono per la stessa causa civica. Comitato che oggi dichiara di sottoscrivere la nota firmata ieri dal sindaco Valenti e dal vice sindaco Mondino indirizzata al presidente del Parco Archeologico e Paesaggistico “Valle dei Templi”, e di avere apprezzato anche la presa di posizione critica contro la chiusura dell'Antiquarium del presidente della “Commissione Grotte Eugenio Boegan della Società Alpina delle Giulie del CAI di Trieste”.