Ad avviarlo nei mesi scorsi era stato il commissario ad acta dell'istituto autonomo case popolari Raul Gavazzi, che dopo il suo insediamento ai primi del 2017, ha dato l'ok per una serie di controlli con l'obiettivo di appurare che ad abitare gli alloggi popolari siano i legittimi assegnatari. E le verifiche hanno dato il loro esito. Nei giorni scorsi sono già state avviate le procedure per una trentina di sfratti in provincia di Agrigento.
Alcune case potrebbero essere dunque liberate da chi le occupa abusivamente e riassegnate a chi ne ha diritto, mentre per i casi di morosità si procede con le transazioni per saldare il debito.
Fenomeno quello dell'occupazione abusiva degli alloggi popolari che da i controlli effettuati in questi mesi è risultato molto diffuso. Fenomeno che si sta procedendo ad analizzare grazie anche alla collaborazione dei comuni, sono loro infatti a fare le verifiche e a girarle allo Iacp. Nei casi dei canoni arretrati non saldati da parte degli inquilini, i morosi avviano le transazioni, pagano il dovuto, tra l'altro rateizzabile fino a 120 mensilità, e restano negli alloggi. Gli abusivi, invece, così come si sta facendo, vanno sfrattati. Tra i comuni ad avere avviato da subito le verifiche c'è quello di Montevago, una ricognizione per avere il quadro completo della situazione.
«In ogni caso, quando tra gli alloggi popolari occupati abusivamente, riscontriamo situazioni con carattere di urgenza, per esempio famiglie con bambini o diversamente abili, afferma il sindaco del comune belicino Margherita La Rocca Ruvolo, procediamo noi stessi con l'assegnazione».