in balia degli eventi e in piena confusione. Nessuno era stato informato del fatto che il bus diretto nel capoluogo non si sarebbe presentato alla stazione di via Agatocle. Si è poi scoperto, ma molto dopo, che c'era un guasto. Si sono riaperte questioni mai del tutto digerite dalle persone. La questione infatti riguarda sia la impossibilità di ottenere il rimborso del biglietto acquistato, sia quella di poter utilizzare lo stesso biglietto per un'altra corsa.
Alla fine oggi alcuni dei passeggeri rimasti a piedi sono stati ammessi alla corsa successiva delle 11,30, mentre altri utenti, che avendo perso la corsa delle 9,30 non avevano più interesse ad andare a Palermo, essendosi neutralizzato l'appuntamento che avevano, cercavano acquirenti dei loro biglietti. Tutto questo accade quasi nel 2020, in un regime di monopolio che continua a fare acqua da tutte le parti, e per tante ragioni. Pare infatti che oltre alla biglietteria di Sciacca, neanche la biglietteria palermitana fosse a conoscenza del fatto che il pullman non sarebbe partito. Non è stato disposto un bus sostitutivo, forse perché non c'era più tempo, o forse per altre ragioni, tutto è demandato alle supposizioni, in barba ad una carta dei servizi che non tutela gli utenti. Solo alle 10,15, ossia tre quarti d'ora dopo l'ora prevista della partenza, chi aspettava il bus è stato avvisato che la corsa era saltata.
Uno dei passeggeri ha deciso di protestare contro la Gallo Sais, facendo notare che i fatti odierni rivelano come la compagnia non abbia un sistema di gestione delle informazioni che consenta alle biglietterie di contattare direttamente gli autisti. Non esiste nemmeno una procedura per la gestione tipo di criticità (sistemi di avviso dei passeggeri, corse sostitutive, cambio e rimborso biglietti). Tutto questo – viene denunciato - unito al comportamento dell’autista che non ha sentito il bisogno di avvisare nessuno.