nel periodo compreso tra gennaio e luglio del 2019, secondo il report più aggiornato proveniente dall'ufficio regionale competente.
In provincia di Agrigento a spiccare è stato il comune di Calamonaci, addirittura terzo in Sicilia, con l'87,8 per cento (il comune più virtuoso in assoluto in tutta la Sicilia è stato invece quello della vicina Contessa Entellina, con il 91,7% di differenziata).
Vanno bene Villafranca (con l'86,4%) e Lucca Sicula (83%), rispettivamente al sesto e al decimo posto. Bassina (se confrontata con gli altri comuni) la soglia raggiunta dal comune di Menfi (67,5%), mentre si attestano tra il 72,5% e il 78,3% i dati compresi dei comuni di Montevago, Santa Margherita di Belice, Ribera e Sambuca di Sicilia.
Tutti dati da cui si evince come nei piccoli comuni sia più semplice alzare la soglia, per ragioni oggettive. Eppure un comune come Sciacca (che piccolo certo non è) ha fatto registrare un dato significativo, che si spera sia destinato ad aumentare, anche se va detto al momento non sono corrisposte le speranze di una tariffa più bassa per i cittadini. Tutto questo non tralasciando il fatto che il servizio porta a porta garantito dal piano ARO recentemente introdotto ha anche subito gravi rallentamenti a causa dell'oggettiva inadeguatezza degli impianti, a partire dal centro di compostaggio per la lavorazione della frazione umida per la quale si attende adesso l'ampliamento.
In ogni caso il settore rifiuti in un territorio come il nostro continua a scontare una serie di problemi che il dato riferito alla soglia della differenziata contribuisce solo parzialmente ad alleggerire, soprattutto rispetto ad una percezione generale tutt'altro che soddisfacente, questione per la quale non può certamente trascurarsi il mancato recepimento delle novità da parte di una ampia fetta della popolazione, quella che imperterrita continua a conferire i rifiuti per strada, anche in zone importanti come quella portuale, incurante del danno causato all'ambiente. La strada per un riscatto civile dunque, aldilà dei dati significativi sulla raccolta differenziata, purtroppo rimane lastricata di insidie, che sono soprattutto quelle culturali. Se, poi, come era stato promesso al momento dell'approdo del piano Aro, ad un aumento della differenziata finalmente la TARI sarà più bassa (cosa possibile soprattutto se anche il numero di chi non paga diminuirà) allora sì che il rapporto costo-beneficio del piano ARO avrà finalmente prodotto qualche risultato.