entrambe elette con la coalizione che sostiene Francesca Valenti ma poi passate all'opposizione.
È ovvio – sostengono - che il progetto politico che ha portato la coalizione Valenti alla vittoria non esista più anche se il sindaco si ostina a ripetere quasi in ogni intervista che il progetto è ancora vivo. Una giunta – fanno notare - composta da 4 esponenti, di cui due non hanno supportato e condiviso il progetto politico Valenti, e che dunque amministrano la città con un programma da loro non condiviso.
Lo stesso sindaco – evidenziano Deliberto e Santangelo - ha perso la sua identità di rappresentante della "società civile",tanto decantata durante la campagna elettorale, aderendo anche con una candidatura e con un incarico a livello nazionale, al Partito Democratico.
La Valenti è accusata di essere un sindaco "allenatore " che ha perso la sua maggioranza, che non conosce le semplici regole del gioco di squadra e che soprattutto non mette mai in discussione le sue certezze, che non è più un motivatore per la sua maggioranza e che non rappresenta più il cambiamento, preferndo allontanarsi dalla sua squadra, senza rispettare il principio di coesione, correttezza e rispetto.
Sarebbe una " finta serenità politica" non credibile quella ostentata dalla Valenti, che non basta più a giustificare agli occhi dei propri concittadini. Per Deliberto e Santangelo la mozione di sfiducia è un atto dovuto nel rispetto della nostra città e nel rispetto dei cittadini .