d'interesse per la gestione del patrimonio termale in scadenza il prossimo 15 gennaio.
Il figlio dell'avvocato Massimo Maria Berruti, scomparso nel 2018, che negli anni Settanta scelse Sciacca per il suo “buen retiro”, avrebbe già costituito una cosiddetta “società-veicolo” disponibile a compiere il primo dei passi necessari ad ottenere in concessione dalla Regione siciliana i beni da riqualificare, rimettere in produzione e gestire per i prossimi anni.
Da noi contattato il dottor Carlo Berruti preferisce non confermare né smentire l'indiscrezione di un suo presunto interessamento per le Terme di Sciacca. Di certo c'è che se il predetto interessamento venisse confermato, anche sul piano simbolico l'ipotesi di un investimento da parte della famiglia dell'ex parlamentare (e tra i più stretti collaboratori di Silvio Berlusconi) assumerebbe un significato tutt'altro che indifferente.
Nonostante il noto ruolo manageriale, infatti, l’interesse di Carlo Maria Berruti sulle Terme e sul loro rilancio sarebbe del tutto personale e, stando a quanto si apprende, “frutto” dell’affetto e di quello che lo stesso diretto interessato definisce con gli amici “il grande amore nei confronti di Sciacca”.
Insomma: in attesa della scadenza delle manifestazioni d'interesse cresce l'attenzione sugli scenari futuri. E questo è sicuramente un elemento favorevole in un contesto nel quale tra poche settimane saranno trascorsi ben cinque anni da quando, improvvisamente, la Regione (proprietaria del patrimonio) decise di sigillare le strutture: stufe, stabilimento, albergo e piscine. Sciacca Terme senza le Terme, hanno detto ieri sera in televisione con una battuta Ficarra e Picone. Una realtà effettivamente bizzarra, ma forse finalmente qualcosa sta cominciando a cambiare.