momento in cui il Ministero dell’Istruzione avrà la fotografia reale del numero di alunni regione per regione, l’associazione nazionale insegnanti e formatori anticipa già che i dati per il nuovo anno confermano un trend negativo ormai da anni.
Le scuole in Sicilia si svuotano di anno in anno. Sotto accusa il calo delle nascite e l’emigrazione per una emorragia che nell’arco dell’ultimo ventennio ha ridotto il numero di alunni di oltre 140 mila unità.
L’anno scolastico in corso è iniziato nell’Isola con 12.251 studenti in meno in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Lo affermano dall’Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori), il cui presidente Marcello Pacifico parla però di occasione “per redistribuire gli organici dei docenti in modo tale da garantire più tempo pieno da una parte e dall’altra per potenziare le scuole nei quartieri a rischio delle grandi città, nelle comunità montane e nelle isole minori». Riflessione questa che non tiene conto di come meno alunni comportino poi minor numero di istituzioni scolastiche e minor numero di cattedre a disposizione, per tanti di quei docenti siciliani che sono emigrati come insegnanti nel Nord Italia.
In Sicilia, a conti fatti, i dati sono sempre dell’Anief, sono scomparse 19 istituzioni scolastiche: 831 a fronte delle 850 presenti sino ad un paio di mesi fa. Tra queste vi sono 47 istituti sottodimensionati, che non hanno quindi un preside ma sono "governati" da un reggente.
Nell’anno scolastico in corso, per fornire un dato, sono 5.478 gli alunni in meno della scuola Primaria (la vecchia Elementare), a conferma che sono proprio le giovani coppie con figli in età scolare ad essere le più penalizzate dalla mancanza di lavoro e per questo motivo scelgono la strada dell’emigrazione nel Nord Italia o all’estero. Insomma una emorragia continua ed inesorabile per un’isola che si svuota e dove vengono quindi a mancare, di conseguenza presidi di cultura e formazione.