Il comitato patrimonio temale lavora all’iniziativa del 6 marzo prossimo che avrà come slogan “6 marzo, scendi in piazza per le Terme!” e come hastag: #esserci. L’obiettivo è infatti quello di chiamare la città a scendere finalmente in campo, unita e senza distinzioni di colore politico, per abbandonare la sua silenziosa rassegnazione e far così sentire in modo forte la volontà civica di pretendere la valorizzazione del bene più grande che madre natura ha donato al territorio di Sciacca, quel patrimonio termale che dovrebbe essere il volano del suo sviluppo economico ed occupazionale. Una giornata di ritrovata identità cittadina, sostiene il comitato, su una questione (il termalismo) e su un bene (l’ORO BIANCO di Sciacca) che potrebbe trainare una rinascita economica della città. E sono già state definite le linee guida. Si prevede di articolare la giornata del 6 marzo in due momenti: nella mattinata ci sarà il corteo che sfilerà per le vie della città, con partenza da piazza Angelo Scandaliato e conclusione davanti lo stabilimento termale, corteo nel quale quale saranno chiamati ad essere protagonisti attivi tutti i cittadini, le associazioni, i commercianti e tutte le altre categorie economiche e produttive, le scuole , le forze politiche e sindacali, i rappresentanti istituzionali del Comune e del territorio. Nel pomeriggio dovrebbe invece svolgersi un convegno con intervento di FEDERTERME, per mettere in campo idee e proposte che consentano di volgere lo sguardo verso un turismo termale moderno, che possa ottimizzare l’elevata qualità terapeutica delle acque termali e delle grotte vaporose di Sciacca con le più recenti evoluzioni del turismo del benessere. Il direttivo del comitato civico patrimonio termale ha anche stabilito di avviare una capillare campagna di comunicazione sui social, sulle TV e giornali on-line che avrà inizio il 15 febbraio. Nel frattempo si svolgeranno incontri finalizzati al coinvolgimento di comitati, associazioni, parrocchie, sindacati ed esponenti politici. Una dimostrazione di interesse verso le Terme di Sciacca e di capacità di indignarsi per l’immobilismo che fino ad oggi ha determinato cinque lunghi anni di chiusura delle strutture. Questo ciò che il comitato chiede alla città