Pur nella consapevolezza che si trattava comunque di una sorta di sondaggio del mercato, la mancata formalizzazione di un interesse da parte di imprenditori che comunque pare stiano attenzionando le Terme di Sciacca, la dice lunga su quanto sia complicata e tutta ancora in salita la strada per poter arrivare alla riapertura delle strutture. Adesso l’attenzione si sposta tutta sul bando vero e proprio, ma continua ad emergere una sorta di sfiducia nella classe politica e burocratica della Regione.
Nel prendere atto che l’avviso pubblico esplorativo per la manifestazione di interesse sulle Terme di Sciacca” non ha fatto registrare alcuna partecipazione da parte di imprenditori privati, il Comitato Civico Patrimonio Termale torna a sollecitare con forza la necessità di istituire quel “tavolo tecnico”, così come già chiesto nello scorso mese di novembre all’Assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao. Legittima, per il Comitato la richiesta del sindaco di Sciacca di dar seguito immediatamente al bando vero e proprio, tuttavia il Comitato ritiene a maggior ragione urgente istituire quel “gruppo di lavoro tecnico”, composto da dirigenti e tecnici della Regione e del
Comune di Sciacca (e possibilmente integrato dalla presenza di un rappresentante dello stessoComitato Civico), al quale affidare la “mission” di liberare il campo da ogni possibile problematica che possa ostacolare o ritardare la pubblicazione del bando pubblico per l’affidamento in
concessione del complesso termale oppure di renderlo meno appetibile sul mercato, scongiurando così il rischio di ulteriori e dannose perdite di tempo. I rischi erano già stati evidenziati e sussistono per il Comitato saccense, a cominciare dalla problematica del Centro Accumulo Acque, che ancora potrebbero impedire una celere pubblicazione del bando definitivo o anche vanificarlo. Il Comitato Civico Patrimonio Termale ritiene fondamentale che si lavori in modo coeso, sinergico e continuativo alla soluzione di tutti possibili ostacoli, garantendo la trasparenza di tutti i passaggi ancora necessari in questa complessa procedura. Anche il deputato regionale Matteo Mangiacavallo, scrivono Porrello e Zammuto, aveva invitato lo scorso mese di dicembre l’assessore Armao ad accogliere la nostra sollecitazione e istituire un tavolo tecnico che consenta a tutte parti in causa di lavorare al bando, ma l’assessore regionale all’economia non ha dato alcun riscontro all’istanza. E’ l’ennesima conferma, scrivono gli esponenti del Comitato Civico, dell’incapacità della classe politica regionale di comprendere quale sia la strada giusta per arrivare ad una positiva soluzione della questione termale di Sciacca.
Anche per questo, concludono, è indispensabile scendere tutti in piazza il 6 marzo, per far capire che la città non vuol più essere presa in giro e pretende interlocutori competenti ed affidabili,animati dalla reale volontà di salvare e rilanciare il patrimonio termale di Sciacca.