hanno trasmesso alla Regione, allo Stato e persino alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo il documento elaborato a seguito della riunione che si è svolta la scorsa settimana nel comune crispino in difesa dell’ospedale Fratelli Parlapiano.
Ritengono che la rete ospedaliera siciliana sia stata concepita e approvata in maniera lacunosa e carente, in particolare per quelle che sono considerate le aree periferiche disagiate, montane e pre-montane. Ed è su questo che puntano per la salvaguardia dell’ospedale, a cominciare dal pronto soccorso la cui soppressione è stata solo rinviata, ma che rappresenterà, come hanno denunciato i sindaci, la morte di tutto il presidio ospedaliero. Contestano, i sindaci, criteri meramente numeri che non si conciliano e non tengono conto del diritto all’assistenza sanitaria. I parametri imposti da stato e regione, evidenziano, si possono applicare nelle grandi aree metropolitane, ma non nelle zone particolarmente disagiate, dove la disposizione della popolazione sul territorio, la carenza di infrastrutture, le difficoltà di comunicazione dei trasporti legate alla viabilità, rendono estremamente difficile se non critica l’assistenza sanitaria, in particolare per la garanzia della emergenza urgenza. Tra le aree considerate disagiate cìè quella delle Terre Sicane: Alessandria della Rocca, Bivona, Cianciana, San Biagio Platani, Santo Stefano di Quisquina, Burgio, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Lucca Sicula, Montallegro, Ribera, Villafranca Sicula, con una popolazione di 50 mila abitanti che, in passato, aveva nell’ospedale di Ribera, quando era nel pieno delle sue funzioni, il punto di riferimento per l’assistenza sanitaria. I sindaci chiedono che il Fratelli Parlapiano rimanga il presidio del territorio e chiedono, dunque, una deroga ai contenuti della rete di organizzazione degli ospedali siciliani.
Non si può pensare, hanno scritto i sindaci, di declassare un Presidio Ospedaliero come il Fratelli Parlapiano, per creare un P.T.E. che danneggerebbe gravemente l’assistenza sanitaria dei Comuni interessati . E anche nel documento trasmesso alle autorità regionali e nazionali, i sindaci sostengono che, nel caso in cui non vi siano soluzioni idonee alla salvaguardia del Presidio Ospedaliero e del suo Pronto Soccorso, si possa e si debba pensare alla separazione degli Ospedali Civili Riuniti di Sciacca e Ribera (garantendo ad ognuno di loro la propria autonomia) e derogare o modificare così quelle che sono le direttive della rete ospedaliera.