ma non si sa quando potrà essere riaperta. Ha esaurito la capienza pure se in questi ultimi anni è stata utilizzata solo parzialmente, per i sovvalli, ossia per il prodotto di scarto dell’umido che non può essere trattato nel centro di compostaggio dove questa tipologia di rifiuto viene conferita. Nella discarica saccense da tempo, infatti, non viene conferito l’indifferenziato e questo perché l’impianto non è dotato del trattamento meccanico biologico.
Oggi ha raggiunto la saturazione anche per i sovvalli. Questi scarti dell’umido dovranno viaggiare giornalmente verso un centro in provincia di Enna e con un ulteriore aggravio di costi. 150 euro a tonnellata per una media di 20 tonnellate di sovvalli al giorno prodotti dai comuni dell’ex ato, non solo dalla città di Sciacca. E c’è anche da esser contenti di aver trovato un impianto, seppure lontano, che è in grado di accogliere questi scarti della lavorazione dell’umido. In caso contrario, si sarebbe bloccato il sistema di raccolta. In realtà si stanno definendo proprio in queste ore le procedure con i responsabili dell’impianto di Enna che da sabato accoglierà i sovvalli di questo territorio. Procedure che sta seguendo la Sogeir Impianti che ha peraltro convocato per oggi pomeriggio una riunione con i sindaci dell’ex ato Agrigento 1 per fare il punto, anche in relazione agli aumentati costi di conferimento.
Discarica di Sciacca che chiude, ma non si sa quando, come dicevamo, potrà essere riaperta. Due i progetti che interessano l’impianto di contrada Saraceno Salinella e la cui realizzazione consentirebbe di tornare ad usufruire a pieno regime la struttura. Il primo e più corposo riguarda non solo l’ampliamento, ma anche la realizzazione del trattamento meccanico biologico, indispensabile per tornare a conferire nella nostra discarica il materiale che non può essere riciclato. Parliamo dell’indifferenziata che ormai da tempo la città di Sciacca trasferisce ad Alcamo. Solo per la realizzazione delle opere sono necessari almeno due anni di lavori, ma al momento deve essere ancora definito l’iter procedurale.
C’è un secondo progetto sul quale si punta a medio termine e riguarda la realizzazione di una nuova vasca, la V32, di circa 90 mila mq che potrebbe essere realizzata in sei mesi e che consentirebbe di tornare ad utilizzare l’impianto di contrada Salinella almeno per i sovvalli, evitando dunque, i viaggi giornalieri verso Enna. I sindaci del territorio che assieme ai vertici della Società di Regolamentazione dei rifiuti e di Sogeir Impianti hanno incontrato la scorsa settimana l’assessore regionale Alberto Pierobon hanno chiesto di accelerare le procedure autorizzative dei progetti che riguardano la discarica di Sciacca.
Insomma, si sa che domani la struttura sarà chiusa, non si sa quando i cancelli saranno riaperti. Eppure è una delle discariche pubbliche dell’isola, sulla quale si doveva investire per tempo, prima di arrivare alla saturazione. Ma così funziona in Sicilia, soprattutto nel giro dell’impiantistica in tema di smaltimento dei rifiuti.