Il simulacro è stato portato in spalla, a piedi scalzi, dagli operatori della pesca ed altri fedeli che ne hanno fatto il voto, per le vie principali del centro storico, come avviene dal 1626, in ricordo della liberazione della popolazione della peste. La prima processione con a capo della comunità relisiosa saccense l’arciprete don Giuseppe Marciante, che sin da quando è stato nominato, nei mesi scorsi, si è subito messo all’opera per provare a garantire maggiore sicurezza nel corso del corteo religioso. Le diverse riunioni con i portatori della vara, volte a regolamentare la loro turnazione ed a responsabilizzare maggiormente ciascuno di loro sul ruolo assunto, hanno portato al risultato sperato, ossia maggiore ordine e collaborazione, senza il registrarsi di queli malumori o quelle liti che hanno caratterizzato, purtroppo, in negativo, alcune precedenti processioni.
Le forze delle ordine ed i volontari hanno poi fatto il resto. Attraverso una catena umana si è riusciti, quest’anno, a lasciare il giusto vuoto attorno la vara, in particolare davanti la statua, per rendere maggiormente sicura la processione; in particolare in piazza Don Minzoni, per mettere in sicurezza due dei momenti più difficoltosi per i portatori della vara, l’uscita e l’entrata della Madonna, nei pressi della basilica. Tutto si è svolto, dunque, con maggiore disciplina, come auspicato dall’arciprete Marciante, grazie anche alla collaborazione, essenziale, dei tanti fedeli partecipanti.
Tra le novità di quest’anno, l’introduzione di un omaggio alla Madonna del Soccorso poco dopo che il simulacro è stato portato in spalla fuori Porta Palermo. Una volta poggiato il fercolo sulla Piazza Belvedere, l’arciprete, affacciatosi dal balcone di un’abitazione, ha invitato la folla a raccogliersi in un momento di preghiera. Dopodichè alcuni bambini della Skenè Accademy, guidati da Ignazio Catanzaro, hanno intonato un canto e dicato una preghiera alla Madonna del Soccorso. Momento introdotto su suggerimento di Salvatore Monte e che, probabilmente, dalla prossima processione del 15 agosto, sarà riproposto mentre i bambini saranno calati dall’alto verso il simulacro, nella cosiddetta “calata degli angeli”.
Altro momento di omaggio è stato, l’ormai tradizionale, canto dell’Ave Maria poco prima del rientro del simulacro in chiesa, anche questo proposto, quest’anno, da Ignazio Catanzaro. Processione che, come sempre, ha richiamato un gran numero di fedeli, sebbene, per il 2 Febbraio, non si registrino i numeri, esorbitanti del 15 agosto, durante la processione estiva.
Ieri, com’è noto, era presente anche un folto numero di saccensi emigrati a Boston e tornati per l’occasione, per rivivere l’emozione della processione dell’amata Madonna del Soccorso, partecipando in prima persona al corteo religioso. Opportunità che non tutti hanno, per lontanza geografica o per svariati altri problemi personali: il riferimento è a chi è malato, anziano, o impossibilitato in generale a scendere in strada. Per accociare le distanze, anche quest’anno la nostra emittente si è impegnata a garantire sia in tv, sia attraverso i nostri canali social, tra la diretta della processione, che in tanti abbiamo avuto modo di constatare hanno seguito su Facebook, su Youtube e sul sito internet telemontekronio.it.
I nostri operatori al lavoro per strada tra la folla ed in studio, grazie alle nuove apparecchiature acquistate con sacrificio, hanno potuto mostrare a chi non poteva prendere parte alla processione, tutto il percorso: alle 17:00 l’uscita del simulacro dalla basilica, il passaggio in Corso Vittorio Emanuele, la sosta in piazza Angelo Scandaliato, l’arrivo a Porta a Palermo, la fumata in via Licata e così via, fino al rientro, puntualissimo, in chiesa, intorno alle 19.00.
Il tutto commentato in studio da Massimo D’Antoni e da Pippo Verde, saccense profondo conoscitore della storia della Madonna della Soccorso. Interventi che in tanti, tra commenti nei social e chiamate in redazione, hanno riferito di avere particolarmente apprezzato. Attestati di stima che ci inorgogliscono, che ci ripagano dello sforzo non indifferente compiuto, che ci spingono ad andare avanti in questa direzione ed a migliorare sempre più i nostri servizi per il futuro.