tanto più che è chiaramente basata non su fatti oggettivi ma su evidenti pregiudizi politici e risentimenti personali”.
È così che, oggi, al nostro telegiornale rompe il silenzio il deputato regionale Michele Catanzaro (“se non ho parlato prima – dice - è perché a Sciacca c'è un gruppo dirigente autonomo, consiglieri comunali e rappresentanti del partito, a partire dalla stessa Francesca Valenti, stanno gestendo correttamente questa fase”).
Michele Catanzaro è come tutti sanno il principale sponsor politico del sindaco. Il deputato regionale spiega che, secondo la sua opinione, quella in atto è una specie di rincorsa a chi vuol dimostrare al pubblico solo di essere l'avversario più agguerrito del primo cittadino. “Contro il presidente del consiglio comunale Pasquale Montalbano è stato operato un attacco che non esito a definire vergognoso”, dice Catanzaro. “Non è così che io intendo la politica”, afferma Catanzaro, “e non è così – aggiunge - che la intendono i cittadini, che vorrebbero una maggiore condivisione dei problemi da parte della classe dirigente, a cui chiede unità d'intenti nell'interesse comune”. Non si sottrae, Michele Catanzaro, dall'esprimere un parere sulla decisione del gruppo di Italia Viva di lasciare la maggioranza dopo il no opposto da Francesca Valenti alla richiesta di assegnare un assessorato a Gianluca Guardino. “Credo – dice Catanzaro - che in un rapporto umano, prima che politico, il confronto debba avvenire sulla base di un'interlocuzione che sia rispettosa dei ruoli. Ciò detto – aggiunge - personalmente non negherò mai il contributo dato da Nuccio Cusumano e dalla sua lista alla nostra vittoria del 2017”. Si dice poi convinto, Michele Catanzaro, che con Italia Viva si possa e si debba ancora ricostruire un dialogo. “Tanto più – dice il parlamentare - che anche loro, come osservo rispettosamente, in questo momento hanno una discussione al loro interno”. In ogni caso, a Catanzaro l'appello dell'opposizione ai Cusumaniani a votare la mozione di sfiducia è sembrato un pessimo esempio di politica.
Insomma per il parlamentare saccense la città ha bisogno di concordia. “Trovo bizzarro – osserva - che la mozione di sfiducia sia nata in barba all'apertura e alla disponibilità di Francesca Valenti ad una condizione di superiore dialogo nell'interesse della comunità. La verità è che l'opposizione aveva deciso che bisognava tentare la spallata di palazzo. Ma per avere cosa in cambio? Un commissario che – si domanda provocatoriamente il deputato del PD - in rappresentanza del governo Musumeci gestirebbe vertenze tuttora calde, da My Ethanol in poi?.
Ammette, infine, Michele Catanzaro, che i numeri hanno un loro significato, che la politica è fatta di questo. “Ma io – dichiara - vorrei che si puntasse sulla necessità di superare le divisioni grazie alle quali Sciacca oggi ha perso tanto prestigio. Ognuno – aggiunge - deve fare la sua parte, e non preoccuparsi solo di mandare a casa un sindaco perché c'è qualche altro che ambisce a sostituirlo”.
Catanzaro conclude ricordando che Francesca Valenti è legittimata dal voto popolare del 2017, e che la consiliatura dura 5 anni. “Sennò – chiosa - facciamo come Salvini, che vuole farci votare ogni mese perché i sondaggi dicono che vincerà lui. Si domanda, Catanzaro, che politica sia mai questa.