dovuto votare la mozione di sfiducia al sindaco di Sciacca Francesca Valenti. Ipotetico a partire dal fatto che le firme sulla mozione presentate erano state 10 e non 12, mancando quelle di Curreri e Bentivegna, e con posizioni tutte da verificare come quella dei tre consiglieri di Italia Viva, oltre che dell’indipendente Paolo Mandracchia. Non si è arrivati al voto, ma si è compreso benissimo nelle ultime ore quale potrebbe essere l’esito di una eventuale riproposizione della mozione. Lo si è compreso ieri mattina dalle dichiarazioni del consigliere Pasquale Bentivegna, ma soprattutto da un post che un autorevole esponente di Italia Viva, l’ex assessore Carmelo Brunetto ha pubblicato ieri pomeriggio tutto volto a superare le divisioni e gli steccati di antiche rivalse e mai cessate ostilità che non fanno bene alla città e alle quali è arrivato il momento di dire basta. Una arringa da avvocato, ma in perfetto stile Nuccio Cusumano, con la quale Brunetto ha invocato una visione politica nuova, per scelte di ampio respiro e una missione che abbatta gli steccati e alimenti un campo largo di nuove condivise responsabilità, attraverso l'apertura a rappresentanze consiliari responsabili che abbiano a cuore le sorti della città. Insomma, uniamo le forze per andare avanti altri due anni e mezzo, nell’interesse della città ovviamente, allargando il fronte dei sostenitori. E’ questo l’auspicio che sembra venir fuori dalle dichiarazioni di Carmelo Brunetto e al tempo stesso il chiaro segnale che è stato inviato al sindaco Valenti e a quel che resta della maggioranza della quale i Cusumaniani hanno fatto parte fino pochi mesi fa. La palla passa al sindaco, ma Francesca Valenti non ha fatto altro che ribadire anche in questi ultimi giorni la disponibilità all’apertura e al dialogo e, quindi, la strada della ricomposizione sembra ormai tracciata ed è solo una questione di modalità e tempi di attuazione. La mozione di sfiducia? Sembra ormai storia archiviata. Del resto, il voto di Alessandro Curreri è rimasto un mistero, quello di Pasquale Bentivegna è sempre stato condizionato ai Cusumaniani, mentre Ambrogio non avrebbe votato la mozione neanche sotto tortura e nelle ultime ore l’ex assessore Brunetto è andato anche oltre invitando quanti sono disponibili a lavorare e mettere da parte le beghe politiche. Quindi, di che cosa stiamo parlando?