alla validità della mozione di sfiducia al Sindaco Valenti, prendiamo atto ancora una volta che il presidente del Consiglio comunale continua ad abusare arbitrariamente del suo ruolo.
Sono queste le conclusioni sostanziali contenute nella nuova presa di posizione di oggi firmata da otto consiglieri dell'opposizione (7 di centrodestra più l'indipendente Cinzia Deliberto), gli stessi che lunedì scorso avevano presentato l'atto di significazione pretendendo da Montalbano la riconvocazione della seduta consiliare venuta meno lunedì 3 febbraio. Una nuova presa di posizione, quella odierna, che giunge all''indomani di quelli che, evidentemente solo a giudizio di Pasquale Montalbano, erano stati i chiarimenti contenuti nel riscontro della dottoressa Alessandra La Spina sulla richiesta del presidente sul destino della mozione di sfiducia.
Per Calogero Bono, Silvio Caracappa, Gaetano Cognata, Lorenzo Maglienti, Salvatore Monte, Giuseppe Milioti, Carmela Santangelo e Cinzia Deliberto, la segretaria si è limitata ad affermare che il tema della validità della mozione di sfiducia non sarebbe disciplinata né da specifiche leggi né dal regolamento comunale, e nemmeno la giurisprudenza, così come neanche la stessa Regione forniscono indicazioni dirimenti in merito. Insomma: non ci sarebbe alcuna chiara declaratoria, formalizzata in apposito provvedimento, di decadenza della mozione di sfiducia.
Tanto più che, annotano i consiglieri, nella nota della segretaria non viene nemmeno dettagliatamente menzionato quanto accaduto durante la seduta del 3 febbraio, in particolare in ordine alla decisione, definita dai consiglieri “ingiustificata” di Pasquale Montalbano, di negare la parola al consigliere Calogero Bono, con conseguente violazione (dal loro punto divista) del regolamento dei lavori consiliari. Ma non finisce qui. Gli otto consiglieri comunali fanno notare come la segreteria generale del comune, nella versione integrale della sua nota, faccia solo riferimento ad un parere di 16 anni fa del Ministero dell’interno su un diverso specifico fatto, senza fare riferimento però né alla legge nazionale, né a quella specifica della regione siciliana.
Insomma: la dottoressa La Spina – fanno notare i consiglieri - ha riportato solo le conclusioni di quel parere del ministero. Parere richiesto da un altro comune italiano, ma parere di cui non si conosce né il contenuto né il quesito a cui si è data risposta.
Insomma: i consiglieri del centrodestra più l'indipendente Deliberto ribadiscono che la segrtetaria non avrebbe espresso alcun parere, e che nella nota inviata ai consiglieri comunali, dietro loro sollecitazione, il presidente del Consiglio comunale si è limitato a riportare in grassetto ciò che a sua volta il Segretario generale gli aveva rappresentato. In definitiva, i consiglieri Calogero Bono, Silvio Caracappa, Gaetano Cognata, Lorenzo Maglienti, Salvatore Monte, Giuseppe Milioti, Carmela Santangelo e Cinzia Deliberto chiedono al Segretario Generale un altro pronunciamento, ossia se Pasquale Montalbano abbia o meno violato gli articoli del regolamento che disciplinano lo svolgimento della seduta, anche proponendo l'annullamento in autotutela dei discussi lavori consiliari del 3 febbraio. A Pasquale Montalbano, infine, si chiede che sia lui a dirimere anche in linea tecnica sul destino della mozione di sfiducia, invocando così una sua autonoma determinazione in ordine a quanto accaduto.