pare le elezioni di secondo livello per Liberi Consorzi e Città Metropolitane sarebbero ad un passo dall'ennesimo rinvio. Sulla carta sono previste il 19 aprile, ma tanto il governo regionale quanto l'Assemblea Regionale Siciliana sarebbero propensi ad approvare un nuovo rinvio a data da destinarsi. Il commissariamento più lungo della storia della Regione Siciliana. Così potrebbero essere definite le sorti delle ex Province, enti in crescenti difficoltà economiche. Seppur la decisione non sia ancora ufficiale, è già l'assessore regionale agli enti locali Bernadette Grasso, in un certo senso, ad anticiparla e a spiegarne le motivazioni: “In fase di attuazione – ha spiegato Grasso – è emerso un contrasto tra la norma attuativa e la normativa regionale. Inoltre, alcuni Comuni dove non c’è stata ancora la riduzione del numero dei consiglieri finirebbero per pesare di più sul voto rispetto a quelli in cui la riduzione c’è già stata. Il rinvio comporterebbe che tutti i consigli comunali voterebbero con un numero adeguato di rappresentanti”. Sostanzialmente, in quei Comuni, tra cui Ribera, dove si voterà a maggio, deve ancora entrare in vigore, alla prima elezione utile, la norma sulla riduzione del numero dei consiglieri comunali. Durante l'ultima seduta dell'ARS, infatti, il presidente Gianfranco Miccichè ha chiesto che i deputati si pronunciassero sulla possibilità che la prima Commissione esamini nuovamente il disegno di legge di rinvio delle votazioni. Il voto in Sala d’Ercole ha dato il suo nulla osta: i deputati, quindi, che si occupano di Affari Istituzionali dovranno così valutare nuovamente se ci sono le condizioni per il rinvio.
Ed è duro il commento del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle: “Sulle province – dicono – il governo Musumeci si deve mettere d'accordo con se stesso. Da due anni e mezzo Musumeci sembra essere pronto ad indire le elezioni per uscire da questa situazione di stallo e disservizi, salvo poi cambiare idea e rinviare la decisione in Commissione. Il problema di questa maggioranza – scrivono dal M5S – è che non ha una maggioranza e noi non vogliamo essere complici davanti a questa enorme difficoltà politica”. La sensazione, già in essere da qualche mese, è quella, però, che non si voglia procedere con elezioni di secondo livello soltanto perché, in realtà, si punta al ritorno delle elezioni dirette con il coinvolgimento dei cittadini. Di rinvio in rinvio, di commissariamento in commissariamento. Trend cominciato con l'ex governatore Crocetta e proseguito con Musumeci, che, a suo tempo, aveva promesso, sull'argomento, una svolta decisa. Al momento, un nulla di fatto.