Si stima che nelle periferie della città, trasformate negli ultimi giorni in discariche a cielo aperto, siano presenti 150 tonnellate di spazzatura.
Con la struttura di Alcamo, alla quale da tempo ormai si fa riferimento a fronte dell’impossibilità di utilizzare la discarica di Sciacca, è stato definito un piano straordinario di conferimento che consenta di superare il limite imposto, ma non è ugualmente facile per le ditte che gestiscono il piano Aro a Sciacca liberare le periferie dai rifiuti indifferenziati dove si trova ormai di tutto, anche l’umido e anche i rifiuti speciali e pericolosi.
Questa mattina è stata completata la bonifica in contrada Bordea, ma l’emergenza discariche rimane in tante altre zone e per tentare arginare il fenomeno, tornato prepotentenente di attualità, l’amministrazione comunale ha anche previsto che, subito dopo la bonifica, venga ripristinato anche lo svuotamento quotidiano dei cassonetti di prossimità, non previsto dal Piano Aro e con un costo aggiuntivo di 207 mila euro.
Dunque pagheremo e tanto per la rimozione della spazzatura che invade le contrade e pagheremo anche per garantire che i cassonetti vengano svuotati giornalmente e non in base all’ecocalendario come per il porta a porta. L’inciviltà di quanti hanno generato questa situazione sarà a carico di tutti i cittadini che pagano la Tari e fanno correttamente la raccolta differenziata.
Una situazione inconcepibile, ancor di piu’ se si considera che i rifiuti vengono abbandonati anche nel centro abitato, dove il servizio del porta a porta viene svolto regolarmente. La foto che vi mostriamo è emblematica ed è relativa al quartiere di San Michele, a ridosso della torre campanaria. Oltre ad un evidente problema igienico sanitario, la città sta subendo l’ennesimo gravissimo danno di immagine, come ha ammesso il sindaco Francesca Valenti.