gravi conseguenze per colpa delle fiamme. È il caso di Bivona, interessata nelle scorse ore da una notte di fuoco, propagatosi tra i monti San Filippo, Kadera e Delle Rose. Un incendio doloso, alimentato dal caldo vento di scirocco di minuto in minuto, e che ha visto impegnati forestali, vigili del fuoco, dipendenti comunali e volontari. Diversi gli ettari di terreno andati in fumo. Il sindaco di Bivona Milko Cinà si è detto profondamente rammaricato nel constatare come il territorio, ancora una volta, sia stato devastato da un incendio da lui definito di enorme portata, che si è propagato in diverse zone e sul quale si ipotizza la possibile mano di un piromane. Cinà ha invitato la cittadinanza ad una seria riflessione e, soprattutto, a tenere desta l’attenzione per evitare che quanto accaduto non si ripeta più”. Anche il deputato regionale Giovanni Panepinto, che di Bivona è stato sindaco fino a poche settimane fa, ha detto la sua: “Vedere bruciare il nostro ambiente, che è una parte di noi, fa un gran male", ha detto Panepinto. Evidenziando che qualcuno ha deliberatamente provocato il disastro, distruggendo il lavoro di decenni. Un incendio che fa male - aggiunge Panepinto - perché in quel bosco, in quella macchia mediterranea, c’è il nostro futuro, e perché ad andare bruciata è stata una parte pregevole del parco dei monti Sicani, che è la risorsa più importante per lo sviluppo locale dell’area interna della Sicilia centro meridionale. "Adesso - ha concluso Panepinto, annunciando un'interrogazione parlamentare per invocare iniziative concrete a tutela del territorio - bisogna pensare, collaborare e agire perché non resti il deserto".