È quanto hanno detto al ministro delle Politiche agricole con delega alla Pesca Teresa Bellanova ieri le rappresentanze delle cooperative di pesca di Sciacca, unitamente a quelle di altre sette marinerie siciliane, quelle che domenica 9 febbraio si erano riunite a Licata. Alla esponente del Governo nazionale, nel corso dell'incontro che si è tenuto all'ARS, è stato chiesto di intervenire presso l'Unione Europea per contestare i contenuti del nuovo regolamento comunitario in discussione in queste settimane a Bruxelles. Regolamento che ha creato l'ennesima fibrillazione tra i pescatori. Un'idea, quella delle telecamere a bordo, per un controllo che gli stessi esponenti della marineria sciacchitana definiscono “spasmodico” delle attività di pesca.
“Al Ministro – riferiscono i rappresentanti delle cooperative Fra' Pescatori e Madonna del Soccorso e quelli della San Paolo Consulting - si è chiesto un intervento forte da parte dell'Esecutivo, unitamente ai componenti italiani della commissione europea Pesca, al fine di scongiurare l’applicazione dell’ennesimo regolamento comunitario vessatorio”.
Da parte sua, Teresa Bellanova ha fatto sapere di avere già incontrato il commissario europeo all'Ambiente, il lituano Virginijus Sinkevicius, e di stare comunque seguendo la questione insieme alla delegazione parlamentare italiana e alle organizzazioni di categoria.
Nel corso dell'incontro di ieri i pescatori hanno rilanciato anche altri temi, sempre inerenti al rapporto tra le marinerie e le nome comunitarie, ad iniziare da quella che viene definita “atavica questione della dimensione delle maglie delle reti da pesca e delle zone di interdizione alla pesca, oggetto a loro volta di un altro regolamento comunitario, quello entrato in vigore nel luglio del 2019 e che impedisce le attività di pesca con reti a strascico nelle zone denominate "a Est del Banco avventura, a ovest del Bacino di Gela e ad Est del Bacino di Malta, ossia quelle che si affacciano sul Canale di Sicilia. Regolamento che ha determinato una sensibile limitazione alle attività del comparto pesca, già oggetto di altre vibrate proteste da parte dei marinai.
Per quanto attiene la situazione di Sciacca, i sodalizi dei pescatori saccensi fanno sapere che il Ministro ha preso impegno di seguire la questione che riguarda la riapertura alla pesca di un tratto di mare a ovest del porto di Sciacca. Tratto di mare chiuso a seguito dell'approvazione di un piano di gestione regionale, e il cui fascicolo per la riapertura si trova tuttora al vaglio proprio del ministero delle Politiche Agricole. Al Ministro in linea generale si è anche chiesto di lottare contro quelle che vengono definite “logiche europee frutto di gruppi di pressione di ambientalisti sfrenati e lobby commerciali che mirano – sostengono i pescatori - a fare morire la pesca artigianale”. Chiesta infine una maggiore partecipazione delle stesse marinerie nei livelli decisionali ministeriali. Il ministro Bellanova si è impegnata a convocare al più presto un tavolo di concertazione alla presenza dei rappresentanti di categoria ma anche di rappresentanti diretti delle varie marinerie.
Impegni che registrano le dichiarazioni di soddisfazione del mondo politico. Il deputato regionale agrigentino Carmelo Pullara, capogruppo dei Popolari e Autonomisti all'Ars, rivendica di essere stato lui il promotore dell'incontro di ieri tra il ministro e le marinerie, incontro da lui definito proficuo e risolutivo e che lascia ben sperare, evidenziando come Teresa Bellanova si sia impegnata a farsi portavoce della protesta dei pescatori presso la Commissione europea per la modifica dei discussi regolamenti comunitari. Anche Nuccio Cusumano ieri era presente all'incontro, e oggi fa sapere di avere chiesto e ottenuto da Teresa Bellanova l'impegno a visitare al più presto la marineria di Sciacca e le aziende del comparto agricolo e della pesca di Sciacca e della zona.