Non si è fatta attendere la reazione del direttivo dell’ATI al provvedimento di nomina da parte della Regione del commissario che avrà il compito di provvedere in via sostitutiva alla redazione del piano d’ambito e all’avvio della procedura di affidamento del servizio idrico integrato ad un gestore unico. Come aveva anticipato ieri al nostro telegiornale il sindaco di Sciacca e Presidente dell’ATI Francesca Valenti, il direttivo dell’organismo, riunitosi ieri pomeriggio, ha assunto una forte presa di posizione ed è pronto a contestare la nomina del commissario. Al presidente della Regione viene chiesta la revoca del provvedimento, ma in mancanza di risposte immediate, il direttivo dell’ATI si è detto pronto a intraprendere ogni azione di contrasto nelle sedi opportune. Pronto, dunque, ad impugnare il provvedimento. Lo hanno deliberato il presidente e vice presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica, Francesca Valenti e Domenico Gueli, e i componenti del direttivo: Margherita La Rocca Ruvolo, Alfonso Provvidenza, Ettore Di Ventura, Milko Cinà e Nello Hamel.
Il commissariamento, hanno scritto in un documento, è una offesa alla sana politica e ai tanti risultati raggiunti. Tra questi evidenziano: la liquidazione dell’Ato idrico, unico esempio in Sicilia; la risoluzione della convenzione con Girgenti Acque; la scelta della forma pubblica di gestione futura del servizio idrico integrato, ossia l’Azienda Speciale Consortile, con statuto già predisposto, la ricognizione delle risorse idriche dell’intero ambito territoriale e, soprattutto, l’avvio delle procedure di aggiornamento del piano d’ambito, in particolare la scelta della Sogesid ( società partecipata del Ministero dell’Ambiente) in continuità con quanto operato nella prima stesura.
Dunque, si contesta proprio la ragione del Commissariamento e si evidenzia che l’Ati di Agrigento è già dotata del piano d’ambito, adeguato alle determinazioni Arera. Nel documento, infine, vengono citate anche diverse sentenze favorevoli ottenute dall’Ati di Agrigento a dimostrazione del lavoro svolto in materia di tariffe idriche e riduzione dei costi.
Tutto ciò, conclude il direttivo dell’Ati, non può essere considerato immobilismo da parte di un governo regionale che continua a far ricorso ai commissari, calpestando la democrazia rappresentata dalle istituzioni nel territorio.