la parola fine sul commissariamento delle ex Province, oggi Liberi Consorzi. L'Assemblea Regionale Sicilia, come già aveva fatto intendere la settimana scorsa, ha deciso di rinviare, per l'ennesima volta, le elezioni di secondo livello che avrebbero dovuto portare alla guida politica degli enti. Resta il commissario, come da quasi 8 anni a questa parte. Il voto per i consigli dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane era stato fissato per il prossimo 19 aprile. Nulla di fatto, dunque, con buona pace di chi, nell'agrigentino, puntava, più o meno tacitamente, allo scranno provinciale. Sala d’Ercole ha già fissato una nuova finestra temporale all’interno della quale si dovrebbero svolgere le elezioni, ossia fra il 15 settembre e il 15 ottobre.
Un rinvio, quindi, di circa 5 mesi, con la data precisa che sarà fissata in un secondo momento. Il condizionale, in ogni caso, è ormai d'obbligo. La data delle elezioni, infatti, è stata decisa e poi rinviata decina di volte, lasciando le ex Province in uno stato di commissariamento perenne, il commissariamento più lungo, probabilmente, nella storia della Regione Siciliana. Su tale argomento, da Crocetta a Musumeci, nulla è cambiato, anzi, la sensazione è che non si sappia di preciso come uscirne. Rispetto al passato, l'unica novità sostanziale è che l'ARS ha deciso che, nel frattempo, si potranno insediare le assemblee dei sindaci che sono l’organo base delle ex Province. Successivamente, poi, con le elezioni, si stabiliranno i vertici politici. L’ARS ha, infatti, approvato un emendamento al testo proposto dal deputato del Partito Democratico Giuseppe Lupo che consente l’insediamento di questa assemblea, prevista, in teoria, tra aprile e maggio. Molto critico per il rinvio delle elezioni il Movimento 5 Stelle che non ha partecipato al voto d'aula. “Siamo stati sempre contrari alle Province, fino a quando non si affronterà il problema dei servizi al cittadino votare ora o a settembre non fa nessuna differenza”.