che entro questo stesso fine settimana possano riprendere le sfilate dei carri allegorici. Manca soltanto l'ufficialità al rinvio a data (e probabilmente anche a condizioni di sicurezza) da destinarsi, visto che al momento non c'è ancora una risposta alla richiesta alla Questura e alla Prefettura di potere avere il via libera dopo l'annullamento della festa nei giorni a suo tempo programmati a seguito della tragica morte del piccolo Salvatore.
Continuano le riunioni per capire il da farsi, ma nel frattempo la Futuris ha dovuto dare il via libera al rimborso dei ticket d'ingresso già acquistati, sia quelli online, sia quelli cartacei, in conformità con gli accordi stipulati con la SIAE, considerato che l'edizione del Carnevale 2020, in programma dal 20 al 25 febbraio, è stata di fatto annullata e che, dunque, gli spettatori non hanno usufruito di alcuno spettacolo. E mentre, come lo stesso assessore al Turismo Sino Caracappa ha lasciato intendere che si può immaginare un rinvio della manifestazione ad un altro periodo, tardo primaverile o a ridosso dell'estate, le associazioni culturali che hanno costruito i carri allegorici, nel frattempo, hanno chiesto al comune i rimborsi previsti per la realizzazione dei manufatti. L'orientamento sembra essere quello di una equa distribuzione dei fondi, ma qualcuno avrebbe chiesto la valutazione di merito, con assegnazione di somme differenti in ordine di classifica finale. Insomma: c'è chi invoca la celebrazione del concorso, anche se di fatto il concorso non si è svolto. Non ancora, almeno. Vedremo cosa succederà. Intanto i carri continuano a stazionare in viale della Vittoria, in un clima che più volte abbiamo definito surreale, e in un contesto nel quale c'è un carro, “Volere volare”, che è tuttora sottoposto a sequestro giudiziario.
Naturalmente, anche sull'opportunità di autorizzare o meno il Carnevale, la città si è divisa in due: da una parte coloro che dicono di no, soprattutto dopo quanto accaduto quel tragico venerdì sera, dall'altra parte ci sono quelli che considerano inevitabile che in qualche maniera, come accade ovunque, lo spettacolo debba andare avanti, per tante ragioni, pur nel rispetto di fatti drammatici come quello capitato a Salvatore. La verità, perfino in questo caso, probabilmente sta nel mezzo. L'emozione, per sua natura, impedisce ragionamenti che siano basati su elementi oggettivi, e anche nel caso in specie è così. Forse il dibattito dovrebbe cominciare a guardare ad un'altra prospettiva, ovverosia quella di un Carnevale di Sciacca che forse non potrà più essere autorizzato senza transenne, scenario che ne prefigura un altro, quello di una festa per la quale, probabilmente, dopo quanto accaduto, forse saremo davvero costretti a valutare un trasferimento dal centro storico.