già arrivate per l’emergenza Coronavirus. Anche le imprese locali chiedono misure di sostegno al governo per una stagione turistica che già si prospetta drammatica e i cui effetti si sono già visti con l’annullamento del Carnevale a Sciacca e della Sagra del Mandorlo ad Agrigento.
Una delegazione di Italia Viva ha incontrato su iniziativa del saccense Nuccio Cusumano, l'assessore regionale alle Attività Produttive Mimmo Turano al quale è stata manifestata la preoccupazione per la grave crisi in cui versano tutte le attività produttive ed in particolare con riferimento ai settori della ristorazione, dei bar, dei pub, enoteche, del settore ricettivo, del trasporto e del comparto agroalimentare. È stato chiesto all'assessore, di porre e far porre in essere provvedimenti dal governo nazionale che tutelino il comparto già nella riunione in programma domani alla Farnesina tra gli assessori regionali alle attività produttive e i ministri Di Maio e Gualtieri.La delegazione di Italia Viva ha fatto presente la grave crisi a Sciacca, appesantita dalla chiusura delle Terme e ora anche dal mancato svolgimento del Carnevale e dagli effetti dell’allarme Coronavirus.
La crisi del comparto turistico agrigentino è stata al centro ieri di una riunione promossa da Confcommercio, Cna
Confesercenti e Consorzio Turistico Valle dei Templi con i parlamentari regionali e nazionali del territorio.
Presenti i deputati dell’Ars: Michele Catanzaro, Carmelo Pullara, Giovanni Di Caro e Giusy Savarino, e quelli nazionali Michele Sodano, Filippo Perconti e Alessandro Pagano.
“Estendere la sospensione dei pagamenti e attivare interventi con misure compensative alle imprese che operano oltre i confini ricadenti nelle attuali aree cosiddette rosse, ugualmente danneggiate dagli effetti provocati dal rischio contagio Coronavirus”. E’ stata questa la principale richiesta avanzata dalle organizzazioni di categoria. Albergatori, titolari di b&b, agenzie di viaggio, tour operator e del segmento del trasporto con persone hanno sottolineato, con estrema sofferenza, le gravi difficoltà economiche legate alle stagioni turistiche, primavera-estate, ormai seriamente compromesse. Nel corso dei lavori è stato anche proposto, per provare ad invertire la tendenza rispetto ad un pesante danno inferto all’immagine del territorio agrigentino, un piano di comunicazione a livello nazionale ed internazionale per evidenziare la sicurezza e la qualità dell’offerta turistica, oltre ad una serie di misure di sostegno, in ambito comunale, da sottoporre all’attenzione delle istituzioni locali. La necessità di un ritorno alla normalità è stato il filo conduttore dell’assemblea degli operatori del settore del turismo, unitamente alla richiesta di valutare, fatte salve le necessarie condizioni di salvaguardia della salute pubblica, la possibilità di riaccendere i motori della macchina per la celebrazione del Mandorlo in Fiore, così come di altre manifestazione di richiamo come il Carnevale di Sciacca.
A tal proposito, però, il commissario del Libero Consorzio di Agrigento ritiene che la priorità, al momento, sia quella di scongiurare in tutti i modi che il virus diventi un’epidemia nella nostra isola perchè, oltre agli imprevedibili danni sociali e sanitari, pregiudicherebbe non soltanto la stagione primaverile, ma anche quella estiva.
I dati dell’osservatorio provinciale del turismo evidenziano come già nel mese di febbraio e solo nella città di Agrigento ci sia circa il 35% di perdita delle presenze rispetto all’anno passato, che arrivano al 45% se si confrontano i dati dell’ultima decade del mese in corrispondenza dell’avvio dell’epidemia in Italia. Per il commissario dell’ex provincia di Agrigento è innegabile che lo stato di crisi del settore vada affrontato con decisione, ma è prioritario bloccare il rischi di contagio, nella speranza che l’arrivo della stagione calda blocchi il diffondersi della malattia e consenta di recuperare la stagione estiva che è quella più redditizia per il settore.