quello che, stando a quanto si apprende, ha reso necessario effettuare l'esame del tampone su un medico in servizio all'ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca, che, stando anche ad alcune notizie acquisite sui suoi specifici contatti diretti, accusava i sintomi riconducibili al ceppo Covid-19 del Coronavirus. Situazione critica che dopo una chiusura di diverse stanze, le stesse frequentate dalla paziente, tra cui la radiologia, ha determinato l'intervento urgente di disinfezione effettuato dagli operatori con tutte le precauzioni del caso. Al momento, dunque, all'ospedale di Sciacca non ci sarebbero reparti interdetti e, così come ci ha comunicato l'ufficio stampa dell'Asp, l'attività sanitaria procede regolarmente.
Situazione per la quale si aspettano i riscontri delle analisi che vengono effettuate a Palermo. Nel frattempo il medico si trova in situazione di isolamento, si attendono disposizioni specifiche. Nelle prossime ore verranno assunte le decisioni del caso.
Ieri era venuta fuori una situazione simile a Ribera, dove al pronto soccorso del Fratelli Parlapiano è stato sottoposto a tampone un giovane paziente. L'esito del tampone è poi risultato negativo, il paziente non aveva il Coronavirus, ma fatto sta che in attesa del responso le stanze del pronto soccorso sono rimaste chiuse per 12 ore, e gli operatori sanitari si sono barricati dentro, non potendo escludere, naturalmente, di essere entrati a contatto diretto con un soggetto affetto da Covid-19.
È indubbio come attorno ad una situazione come la diffusione del Coronavirus, naturalmente, stia circolando tanta psicosi, ma se un pronto soccorso viene chiuso al pubblico per mezza giornata sicuramente ci si trova dinanzi ad una notizia che non è possibile trascurare solo per non generare ansia nella gente. La gente deve essere informata, non sedata trasformando l'informazione in un ansiolitico.
Adesso attendiamo il responso del tampone sul medico dell'ospedale di Sciacca. Ci auguriamo sia negativo. Ma se la situazione è di emergenza non è colpa dei giornalisti, visto e considerato peraltro che la Protezione civile nazionale ci convoca due volte al giorno per fornire i dati aggiornati sul contagio in tutta Italia. Le notizie non si possono nascondere, e se non altro servono a responsabilizzare la gente sulla necessità di osservare i precetti comportamentali imposti dal governo.