Questa l’iniziativa assunta oggi da Francesca Valenti, sindaco della città in cui ha sede quel nosocomio a cui fa riferimento una popolazione assai più ampia, quella di un hinterland che non nasconde più la propria preoccupazione per la situazione che si è venuta a generare dopo quella che a tutti appare come un’escalation di casi di contagio da Covid-19. E così quella che è venuta fuori nelle ultime ore è ormai un’autentica contrapposizione tra i sindaci del comprensorio e i vertici dell’ospedale di Sciacca, con i primi che chiedono aiuto perfino al presidente della Repubblica dopo i 19 casi di contagio registrati al “Giovanni Paolo II” e con i secondi che replicano, in buona sostanza, che non c’è alcun focolaio e che la situazione è sotto controllo.
Eppure i primi cittadini di Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Cianciana, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Montevago, Ribera, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita di Belice, Santo Stefano Quisquina, Sciacca e Villafranca Sicula ieri hanno sottoscritto una lettera alle massime autorità dello Stato e della Regione, dicendosi allarmati e invocando le stesse misure di tutela sanitaria approntate nel Lodigiano e del Veneto contro il Covid-19.
Sindaci preoccupati per quella che hanno definito "la condizione di incalzante emergenza che si sta determinando per la potenziale diffusione del contagio”, parlando poi di "inderogabile necessità di arginare l'attuale espansione dell'epidemia in questa parte della provincia". Insomma: per i capi delle comunità la situazione è preoccupante. Situazione che – aggiungono - ha reso vulnerabile la capacità del "Giovanni Paolo II" di assolvere adeguatamente ad una efficace azione di contenimento dell'emergenza".
Chiesto il potenziamento delle attrezzare sanitarie per gli ospedali di Sciacca e Ribera, "che si prestano certamente – ragionano i diciassette sindaci - a fronteggiare l'allarmante situazione emergenziale", ritenendo necessario "un coinvolgimento efficace e diretto della Protezione civile e informazioni più tempestive e trasparenti sulla reale situazione dei contagi".
In attesa dei nuovi dati riguardanti la provincia di Agrigento, intanto, si fa il punto della situazione, con 19 casi su 20 accertati tutti all’ospedale Giovanni Paolo II. Il contenimento dei nuovi contagi può avvenire solo rispettando le norme comportamentali tuttora in vigore, e per la trasgressione delle quali sono previste sanzioni sempre più dure, come rivelano gli interventi effettuati dalle forze dell’ordine, mentre però sono ancora troppe le segnalazioni di gente per strada senza alcuna giustificazione, per non parlare di schiticchi e incontri ravvicinati. La speranza è che passi il messaggio che quella che stiamo attraversando è realmente un’emergenza, e che non è uno scherzo per il quale possiamo consolarci ballando, cantando e passeggiando.