Dal Governo arriva una risposta a supporto dell’economia e delle imprese, anche se appare chiaro che esiste la necessità di ulteriori misure
davanti ad una situazione difficile come quella che stiamo vivendo. Così il presidente di Confesercenti Sicilia Vittorio Messina commenta il decreto governativo del 16 marzo. Va riconosciuto, aggiunge, che il testo del decreto, pur recependo molte delle nostre richieste, va integrato con altre misure che possano garantire reali possibilità di sopravvivenza ad un tessuto economico fortemente colpito dallo stato di emergenza Covid-19”. Per Confesercenti il decreto dà alcune risposte significative per molti settori, ma alcune misure sono da rivedere, specialmente quelle che si riferiscono al commercio. Ora è opportuno che gli enti locali facciano la loro parte tenendo conto delle specificità dei comparti portanti per la nostra economia come quello del Turismo. Si tratta di sospendere le scadenze dell'imposizione locale in modo da consentire alle attività economiche di prendere una boccata d'ossigeno in vista di una ripresa che si prospetta problematica e non tanto vicina. In questo senso, prosegue Vittorio Messina, i rinvii delle scadenze fiscali, rimangono ancora di respiro corto. Sia pure nella consapevolezza delle difficoltà in cui versano le municipalità, dai sindaci attendiamo segnali forti e iniziative audaci per sostenere le famiglie e le imprese delle loro comunità. Ad esempio, sarebbe buona cosa cominciare a scontare tasse sui rifiuti e suolo pubblico per i periodi di sospensione forzata delle attività. Ci conforta, intanto, la notizia, conclude il presidente di Confesercenti Sicilia, che altri provvedimenti saranno messi in cantiere per arginare i danni provocati da questa eccezionale emergenza sanitaria e per consentire una pronta ripresa dell’economia. Per il presidente regionale di Confcommercio Francesco Picarella, il decreto rischia di essere insufficiente per le piccole e micro imprese, spina dorsale del sistema, con il rischio che, in assenza di un cambio di passo da parte del governo, il provvedimento varato ieri decreterà piuttosto la morte delle imprese più deboli lasciandone altre molto ammaccate soprattutto nel sud Italia. E' chiaro che al centro di tutto deve esserci il sostegno al sistema nazionale sanitario per fronteggiare il virus ma parallelamente, osserva Picarella, occorre mettere in atto tutte le azioni necessarie affinchè il sistema produttivo sia pronto per la ripresa. Quello che ci aspettavamo, prosegue la nota di Confcommercio, era un piano straordinario illimitato per risollevare il sistema economico italiano dopo la forzata chiusura e relativa contrazione del sistema imprenditoriale. Infine, a proposito della cassa integrazione in deroga, secondo il presidente Picarella doveva essere gestita in forma generale su tutto il territorio nazionale perchè la scelta di demandare la questione alle Regioni rischia di creare disparità di trattamento e di risorse. Confcommercio conclude ritenendo inadeguato anche il riconoscimento una tantum pari a 600 euro per liberi professionisti, titolari di partita iva e lavoratori dello spettacolo e ritiene necessario adoperarsi per la moratoria dei protesti e per il blocco delle bollette.