In questo momento il diritto alla privacy passa in secondo piano. La pensa così il segretario della Camera del Lavoro di Sciacca Franco Zammuto che oggi dichiara di raccogliere, in tal senso, le sollecitazioni che arrivano dagli stessi operatori sanitari del Giovanni Paolo II. Evidentemente, non vengono ritenute sufficienti le rassicurazioni arrivate ieri dal direttore sanitario dell’ospedale di Sciacca Gaetano Migliazzo. Il responsabile della Cgil ritiene assolutamente necessario in questo momento dare risposte certe e celeri sulla situazione all’interno del nosocomio saccense, per dare senerità e garanzie a tutto il personale costretto da giorni, scrive Zammuto, a vivere nell’incertezza e nella paura di essere contagiato. Personale che sta lavorando incessantemente e al quale va detto grazie, aggiunge il sindacalista saccense che, però, ritiene a questo punto fondamentale estendere i tamponi a tutti gli operatori sanitari del Giovanni Paolo II, assicurando al contempo che i risultati vengano comunicati tempestivamente e non come è successo fino ad ora. Di più, Franco Zammuto ritiene necessario far conoscere i nominativi di chi è risultato positivo al tampone perché va privilegiato l’iteresse della collettività. Il caso del medico di Codogno, scrive Zammuto, è emblematico.
Insomma, il segretario della Camera del Lavoro di Sciacca, così come aveva già fatto ieri il sindaco Valenti al termine del sopralluogo in ospedale, non nasconde forte preoccupazione per la situazione che si è venuta a generare al Giovanni Paolo II e sollecita anche garanzie per il personale amministrativo e per quelle figure (sociologi, pedagogisti, psicologi) che non devono necessariamente svolgere il loro lavoro all’interno della struttura di contrada Seniazza.
Anche il Comitato Consultivo Aziendale dell’ASP di Agrigento ha preso posizione sulla gestione dell’emergenza Coronavirus, sollecitando i vertici sanitari e il prefetto ad una corretta e puntuale informazione sulla diffusione.
Temiamo, ha scritto la presidente Maria Grazia Cimino, che un malinteso senso del rispetto della privacy non consenta di far conoscere alla cittadinanza quale sia la catena della trasmissione del virus , con chi e con quali zone siano venute in contatto le persone risultate positive . Nessuno di noi , ha aggiunto, desidera conoscere nome e cognome delle persone oggi contagiate ma vogliamo solo riaffermare il diritto ad una corretta comunicazione sanitaria che periodicamente ci aggiorni su quanto accade nell’Ospedale di Sciacca , per non lasciare spazi ad allarmistiche notizie che possono soltanto confondere e preoccupare la cittadinanza. Comitato Consultivo Aziendale dell’ASP che dichiara di farsi interprete , tramite Tribunale per i Diritti del Malato, di un diffuso senso di sfiducia nei confronti delle autorità . E non possiamo permetterci che cio’ accada.