Sono le prime dichiarazioni del commissario Alberto Firenze, che da ieri sostituisce il dottore Gaetano Migliazzo alla guida del Giovanni Paolo II.
Commissario ad acta già operativo da questa mattina. Prima una riunione all’Asp di Agrigento, poi l’arrivo all’ospedale di Sciacca per incontrare primari e responsabili della struttura. Al telefono si è limitato a dichiarare di avere bisogno di un paio di giorni prima di rilasciare dichiarazioni alla stampa. Devo rendermi conto della situazione, di quanto è successo e delle azioni da mettere in atto, ci ha dichiarato, anticipando che, al di là della annunciata volontà dell’assessore regionale di estendere i tamponi a tutto il personale sanitario degli ospedali siciliani, ritiene questo provvedimento indispensabile per l’ospedale di Sciacca.
Una delle prime misure che saranno adottate, pare di capire.
Insomma, un approccio diverso quello che emerge dalle prime parole del commissario Firenze che non intende minimizzare, ma affrontare con determinazione e soprattutto in collaborazione con i sindaci del territorio quello che è successo al Giovanni Paolo II e le conseguenti misure che dovranno essere adottate per contenere la possibile diffusione del virus. C’è bisogno della collaborazione di tutti e tutti devono fare la loro parte, ha aggiunto, assicurando che l’informazione sarà puntuale e dettagliata, anche attraverso un profilo facebook, al fine di rassicurare la cittadinanza. Venerdì, probabilmente, incontrerà i 17 sindaci del territorio, gli stessi che domenica scorsa avevano trasmesso una nota alle massime autorità regionali, al prefetto e al direttore dell’ASP chiedendo una operazione chiarezza sull’ospedale di Sciacca.
La sostituzione del dottore Gaetano Migliazzo con il commissario ad acta Alberto Firenze è arrivata ieri, con decreto dell’assessore regionale alla sanità Ruggero Razza e scaturisce da quella che l’esponente del governo ha definito “il gravissimo caso di contagio da Covid-19 che ha riguardato personale sanitario e pazienti del Giovanni Paolo II di Sciacca, nonostante l’emergenza Coronavirus fosse nota da oltre una settimana. Di più, l’assessore Razza ha ritenuto di assumere la decisione anche per il diffuso allarme psicologico nel territorio e la paura della popolazione ad accostarsi alla struttura ospedaliera saccense. Che l’attenzione verso l’ospedale di Sciacca fosse molto alta da parte del governo regionale era circostanza nota e più volte evidenziata dal sindaco di Sciacca. La decisione dell’assessore Razza di sostituire il direttore Migliazzo con il commissario Firenze avvalora tutto ciò anche se, ovviamente, ha destato ugualmente clamore.
Alberto Firenze, 50 anni, di Castelvetrano, medico chirurgo, specialista in igiene e medicina preventiva e professore universitario, ha svolto l’attività assistenziale presso il Policlinico di Palermo. Ci sono molte cose da fare, assieme alle amministrazioni comunali, perché i prossimi giorni saranno cruciali e dobbiamo farci trovare pronti, ha dichiarato questa mattina alla nostra emittente.
La Sicilia si prepara ad affrontare giorni e settimane difficili, come ha avuto modo di dichiarare il presidente della Regione e come dimostrano i crescenti casi di contagio in tutta l’isola. L’ultimo in provincia di Agrigento ha riguardato una donna di 76 anni di Favara che era ricoverata al San Giovanni di Dio di Agrigento, presso il reparto di cardiologia e che ha fatto scattare tutti gli accertamenti necessari per medici, infermieri, pazienti e parenti della donna. Aumentano anche i casi in provincia di Trapani. L’ultimo ha coinvolto l’ospedale di Castelvetrano dove è risultato positivo un uomo di 58 anni di Salemi, ricoverato in rianimazione all’ospedale Vittorio Emanuele II.
A Sciacca non si hanno novità rispetto agli ultimi tamponi effettuati e ai 19 casi di positività accertati. Rimane alta l’attenzione e la raccomandazione a rimanere a casa