è risultato positivo al Coronavirus. Le sue condizioni hanno destato più di qualche preoccupazione, al punto tale che se ne è reso necessario il trasferimento urgente presso la Rianimazione dell’ospedale Umberto I di Enna. L’uomo nei giorni scorsi era stato ricoverato nel reparto di Medicina dell’ospedale di Sciacca, e dopo il caso positivo della dottoressa di quell’unità operativa, il primo tampone al quale era stato sottoposto aveva dato esito negativo, permettendo evidentemente di fare tirare a lui e anche ai suoi familiari un sospiro di sollievo. Nelle scorse ore, tuttavia, sono comparsi i primi sintomi, che si sono via via sempre più aggravati, e un nuovo tampone ha così confermato l’infezione da Covid 19. Tutte le persone che sono state a contatto con l’anziano si sono già consegnate all’autoisolamento volontario. Sale così a 5 a Ribera il numero di persone contagiate. Quattro di loro (tra pazienti e parenti dei pazienti) sono tutte collegate al reparto di Medicina dell’ospedale di Sciacca, mentre un quinto soggetto, tuttora in quarantena, era giunto in Sicilia da una delle zone rosse, in particolare dalla Bergamasca. In totale in provincia sono stati effettuati 384 tamponi, e i nuovi casi positivi ufficiali (un medico di Palma di Montechiaro e l’anziano di Ribera) fanno salire a 29 il numero di persone contagiate.
Nuovo caso, quello scoperto nelle scorse ore a Ribera, che induce il sindaco Carmelo Pace a non nascondere più la sua preoccupazione, soprattutto in ordine alla trascuratezza dei comportamenti di tanta gente per strada. Ricorda, il primo cittadino, che non ci sono scuse per uscire e assembrarsi, che i supermercati garantiscono il servizio di consegna a domicilio. Peggiora ogni giorno intanto anche a Sciacca la situazione degli assembramenti, tra cui allo stesso ufficio postale, anche per operazioni non indispensabili.
Carmelo Pace intanto ha disposto la sospensione dei tributi comunali, compresi gli oneri di urbanizzazione, prorogando la scadenza al 30 maggio. Intanto si apprende che sta meglio ed è in procinto di essere dimessa la dottoressa della Medicina di Sciacca, la cosiddetta “paziente 1” dell’ospedale Giovanni Paolo II, che dallo scorso 6 marzo si trova ricoverata all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. Si attende adesso l’esito del primo briefing con i primi cittadini ricadenti nell’area di interesse dell’ospedale di Sciacca annunciato nei giorni scorsi dal commissario ad acta per la direzione medica del “Giovanni Paolo II” Alberto Firenze, chiamato ad adottare provvedimenti urgenti per la sicurezza di un ospedale, con un reparto diventato focolaio di contagio, che naturalmente è chiamato a garantire prestazioni sanitarie a 360 gradi, quindi anche per tutte le altre patologie, che purtroppo continuano ad esserci, anche in presenza del Covid 19. Situazione, lo abbiamo già fatto notare, che sta inducendo molte persone a rinunciare alle cure di cui hanno necessità, in un contesto generale che non registra mezze misure: o si esce a passeggiare senza preoccuparsi di venire contagiati o si rinuncia ad andare in ospedale magari pur avendone necessità. Insomma: se non è strafottenza è psicosi. E non vanno bene né l’una né l’altra.